Dopo il debutto nazionale a Lastra a Signa (Firenze), approda al Teatro Orazio Bobbio di Trieste “L’Assaggiatrice di Hitler”, una produzione teatrale che porta in scena l’omonimo romanzo di Rosella Postorino, vincitore del Premio Campiello 2018 e del Prix Jean-Monnet 2019. Chi non ha letto il libro della Postorino faccia pubblica ammenda e rimedi subito, prima, ma anche dopo, lo spettacolo. Un racconto che si tatua sulla pelle e rimane lì, denso, asciutto, necessario. A segnare.
La data da segnare è venerdì 17 gennaio alle ore 20.30, prima regionale in Friuli Venezia Giulia e unica data imperdibile che vedrà protagoniste, in quello che è un viaggio nella coscienza umana ai tempi del nazismo, Silvia Gallerano e Alessia Giangiuliani, dirette da Sandro Mabellini.
Lo spettacolo, tratto dal romanzo si ispira alla storia vera di Margot Wölk, storica assaggiatrice di Adolf Hitler nella caserma di Krausendorf. Il Führer, come ben si conosce, era diventato pressochè paranoico e aveva l’ossessione di essere avvelenato, per questo aveva bisogno di qualcuno che assaggiasse per lui il cibo, prima di poterlo mangiare. Qui il lavoro teatrale, come già nel romanzo, si spinge ad indagare con profondità e delicatezza la possibilità di scivolare nella colpa senza averne la piena consapevolezza, di diventare complici del male per un istinto di sopravvivenza che spinge ad “assaggiare” il mondo pur con il rischio di morirne.
Ambientato nell’inverno del 1943, “L’Assaggiatrice di Hitler” racconta la storia di Rosa Sauer, una giovane donna che cerca rifugio dai bombardamenti di Berlino presso i suoceri in un villaggio della Prussia orientale. Qui, vicino alla “Tana del lupo”, il quartier generale di Hitler, Rosa viene reclutata per un compito tanto singolare quanto pericoloso: assaggiare i pasti del Führer per scongiurare il rischio di avvelenamento. Naturalmente non è sola in questo tremendo compito, con lei una mezza dozzina di altre “sorelle” reclutate forse alla morte, con le quali il dialogo o la sorellanza sono comunque complicati dalle responsabilità del “lavoro”.
Tra paura, costrizione e un’inaspettata complicità con il nuovo comandante Albert Ziegler, Rosa si troverà a vivere un’esperienza che la segnerà profondamente, mettendo in luce la complessità della natura umana in un contesto storico di violenza e oppressione.
La regia di Sandro Mabellini crea uno spettacolo evocativo che, attraverso una sintesi di linguaggi scenici, dà vita a un racconto intenso e coinvolgente. Due sole attrici, Silvia Gallerano e Alessia Giangiuliani, interpretano tutti i personaggi, dando voce alle loro emozioni, alle loro paure e alle loro contraddizioni.
La drammaturgia del suono e della luce, il corpo e la voce delle attrici, le musiche registrate e suonate dal vivo con la fisarmonica si fondono in un’unica esperienza sensoriale, trasportando lo spettatore nel cuore della storia e lasciando spazio all’immaginazione.
“L’Assaggiatrice di Hitler” è uno spettacolo che invita a riflettere non solo sulle atrocità del nazismo, ma anche sulla fragilità della condizione umana e sulla capacità di resistere al male, anche nei momenti più bui.
liberamente tratto da “Le Assaggiatrici” di Rosella Postorino
uno spettacolo di Sandro Mabellini
drammaturgia Gianfranco Pedullà e Rosella Postorino
con Silvia Gallerano e Alessia Giangiuliani
fisarmonica e voce Marlene Fuochi
musiche originali Francesco Giorgi
scenografia Giovanna Mastantuoni
costumi Veronica Di Pietrantonio
produzione Teatro popolare d’arte
Biglietti anche su vivaticket, informazioni: 040.948471;
contrada@contrada.