In una delle tante notti senza volto della quarantena, il destino di Irene viene improvvisamente sconvolto da una chiamata inaspettata. Sullo schermo del suo telefono compare il nome di Pietro, il suo ex, una voce da cui si è tenuta lontana da mesi. La storia d’amore tra loro è giunta al termine, ma le parole confuse e disperate di Pietro lasciano presagire un atto estremo. Irene, pur titubante, decide di non riattaccare, intraprendendo un viaggio attraverso una città spettrale, con la speranza di raggiungere Pietro prima che sia troppo tardi.
“Non Riattaccare” è l’opera seconda di Manfredi Lucibello, un regista fiorentino classe 1984 che ci trascina in una notte intensa e carica di tensione. Il film, unico rappresentante italiano al 41° Torino Film Festival, si distingue per la sua originalità e la capacità di coinvolgere gli spettatori dall’inizio alla fine.
La trama essenziale si svolge nell’abitacolo di un’auto senza soluzione di continuità. La protagonista, interpretata da Barbara Ronchi, si trova a dover compiere un salvataggio indifferibile, un’impresa che si rivela tanto più complicata in una città deserta durante il lockdown.
Il regista Lucibello, affiancato da Jacopo Del Giudice nella scrittura, riesce nell’arduo compito di mantenere gli spettatori incollati al volante, rendendo il soccorso di Irene avvincente e coinvolgente. Barbara Ronchi, premiata con il David di Donatello per “Settembre” , nel ruolo di Irene, riesce a far immedesimare gli spettatori nella sua missione.
Al seguente link l’intervista al regista e alla protagonista del film al TFF.