È una festa di risate e riflessioni quella che si sprigiona dal palco del Teatro Ambra Jovinelli, dove Massimo Dapporto e Antonello Fassari guidano il pubblico attraverso la brillante commedia “Il Delitto di Via dell’Orsina” di Eugène-Marin Labiche, in scena dal 6 al 17 dicembre.
La trama si svolge in un intricato vortice di equivoci, scandito dalle magistrali interpretazioni di Dapporto e Fassari. Un ricco nobile elegante e un proletario rozzo e volgare si ritrovano insieme, senza ricordare nulla della notte precedente, e l’ingresso in scena della notizia di un omicidio li fa cadere nella convinzione di essere gli autori del delitto. Da qui si snoda una commedia intelligente che sotto la regia di Andrée Ruth Shammah e l’adattamento di Giorgio Melazzi, si trasforma in un noir intriso di inquietudine.
Shammah, insieme a Melazzi, mantiene intatta la struttura della pochade e del gioco indiavolato degli equivoci, ma virando al noir, semina inquietudini all’ombra di qualcosa che incombe. La trasposizione temporale dalla Francia ottocentesca alla post-Prima Guerra Mondiale italiana aggiunge uno strato di profondità, sottolineando le tensioni sociali e culturali del periodo.
Il duo Dapporto-Fassari offre una performance straordinaria, sbeffeggiando con estrema serietà la borghesia perbenista e conformista. Massimo Dapporto, con la sua eleganza vitale e ironica, richiama il grande Carlo, mentre Antonello Fassari incarna il clown scanzonato e guitto con maestria.
La regia di Shammah si distingue per la volontà di mettere in primo piano l’invenzione del teatro e il lavoro degli attori. Senza forzature ideologiche, riesce a far emergere il piacere del teatro, trasmettendo al pubblico un’esperienza che va oltre il semplice divertimento. Il ritmo del vaudeville si fonde con la tradizione del teatro brillante italiano in un mix che fa ridere e pensare.
In questa versione, Shammah si presta solo alla regia ma si cimenta nella drammaturgia con una traduzione che include parziale riscrittura, aggiunta di personaggi e canzoni appositamente composte. Il risultato è uno spettacolo completo e perfetto, capace di far sorridere e riflettere, regalando al pubblico una luce nel buio che ci circonda.
“Il Delitto di Via dell’Orsina” si rivela un’opera che, pur mantenendo la leggerezza del vaudeville, riesce a toccare corde più profonde, esplorando il contrasto tra l’apparenza e la realtà, la solitudine che attanaglia e le tensioni dei tempi moderni. Una commedia che diventa un veicolo per il riso, la consapevolezza e l’intrattenimento di alta qualità.