Nella giornata di giovedì 31 ottobre 2019 (preview) e sino a domenica 3 novembre, Torino si trasforma in un gigantesco polo dell’arte contemporanea. Va in scena Artissima, la fiera internazionale di arte contemporanea, negli spazi dell’Oval Lingotto Fiere. Un evento che raccoglie oltre duecento gallerie provenienti da quarantatré Paesi del mondo, con ventimila metri quadrati di esposizione e tantissime opere d’arte contemporanea tra le quali perdersi, lasciarsi incantare e interrogare.
La fiera nel 2019 propone la dialettica desiderio/censura come tema trasversale attorno al quale far convergere l’attenzione. L’obiettivo è quello di stimolare una riflessione sulle ambizioni e sulle utopie contemporanee, sugli impulsi che plasmano i tempi e sulle prospettive e le narrazioni che li attraversano, sul complesso rapporto che esiste nella società contemporanea tra le immagini e il loro controllo.
Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, ha detto a riguardo: “Il limite tra contenuti permessi e contenuti proibiti è al centro di un dibattito quanto mai attuale che vede l’arte stessa oggetto di censura. Nel mondo digitale e sui principali social network il controllo preventivo, spesso algoritmico, rende di fatto sempre più difficile la diffusione e promozione del nostro patrimonio artistico-culturale. In un tale contesto, il desiderio rimane un momento di rottura, una “ligne de fuite”, come dicono Deleuze e Guattari in Mille Piani: un’energia dirompente che riesce a infiltrarsi nelle crepe del sistema per aprire delle visioni laterali inaspettate capaci di mostrare gli spazi aperti al di là dei limiti delle convenzioni. E l’arte contemporanea rimane uno spazio di incontro vero e fisico tra la persona e le sue aspirazioni”.
Tra le novità Hub Middle East: un nuovo progetto in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con la consulenza di Sam Bardaouil e Till Fellrath (fondatori della piattaforma curatoriale Art Reoriented) che intende offrire una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un’area geografica centrale per gli sviluppi della società contemporanea. Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment è uninnovativo progetto espositivo di Artissima, incentrato sul tema del desiderio, in linea con il fil rouge di questa edizione. Ospitato negli spazi di Jana, storica boutique torinese,l’installazione si interroga sulla rilevanza del desiderio nella ricerca artistica e culturale più recente, attraverso video, sculture, opere su tela o carta e oggetti selezionati dalle gallerie che partecipano ad Artissima 2019. Il progetto, nato da un’idea di Ilaria Bonacossa, è a cura di Lucrezia Calabrò Visconti e Guido Costa. Artissima Telephone: un progetto espositivo pensato con e per gli spazi delle OGR – Officine Grandi Riparazioni. Ideata da Ilaria Bonacossa e curata da Vittoria Martini, Artissima Telephone offrirà una ricognizione sul telefono come mezzo espressivo artistico.