Quattro date tutte completamente sold out a pochi giorni dalla messa in vendita dei biglietti. Un risultato che potrebbero invidiargli anche i più grandi artisti internazionali, ma del resto si tratta della sua Roma. E per lui, Ultimo,(al secolo Niccolò Moriconi), il ventitreenne romano del quartiere San Basilio, che mai ha dimenticato le sue radici – il parcheggio con Adriano e Alessandro che canta in Aperitivo Grezzo – forse un risultato simile c’era da aspettarselo. Se il giovane cantante continua ad amare e scegliere Roma sempre e comunque anche dopo Sanremo e manciate di dischi di platino, la Capitale ama e ricambia nello stesso viscerale modo e l’ha dimostrato cantando a squarciagola tutte le ventisette canzoni che hanno composto la scaletta delle quattro date romane.
E forse è Roma o forse è l’essenza stessa di Ultimo, ma nonostante i diecimila spettatori per data e la venue, il cantautore romano è riuscito comunque a creare un’atmosfera intima, quasi famigliare. Come quando d’estate si canta intorno al fuoco in spiaggia, solo che al posto del fuoco c’erano coriandoli e megaschermi. E sì, diecimila persone.
“Mi hanno criticato perché faccio bei concerti, ma a detta di molti parlo troppo poco. E allora una cosa ve la dico: io non so’ bono a fa’ i discorsi, tutto quello che ho da dire lo dico con le mie canzoni.” Asserisce Ultimo nell’unico intermezzo della lunga scaletta. Come dargli torto, in fondo, e va benissimo così. Perché Ultimo non è mai c’entrato nulla con il mondo dello spettacolo, delle apparenze: lui è un cantautore d’altri tempi e per lui conta la musica e basta. E nonostante abbia deciso di non intrattenere il pubblico con qualche discorso di circostanza, il giovane classe ’96 riesce comunque perfettamente a tenere il palco del Palazzo dello Sport. Ed è riuscito a farlo per ben quattro serate indimenticabili ed emozionanti.
Un’impresa che forse riesce solo a lui nel panorama musicale attuale, che dal principio ha fatto della musica la sua professione di fede e non è mai cambiato, neanche a fronte di quarantamila biglietti venduti nella sua città.
E che la musica sia al primo posto l’ha dimostrato non solo portando sul palco un pianoforte che l’ha impegnato per almeno un quarto della scaletta con delle versioni acustiche, ma anche facendosi accompagnare sul palco da una violinista e da una violoncellista. Se poi aggiungiamo che alla chitarra c’è Luca Colombo (direttamente da Sanremo) – a cui per altro Ultimo lascia lo spazio per deliziare il pubblico con un paio di assoli – allora le quattro date romane di Ultimo non possono che essere un inno alla musica.
Conclude le quattro serate cantando La stazione dei ricordi – dal suo ultimo album Colpa delle Favole che ha presentato proprio in quest’ultimo tour nei palazzetti di tutta Italia – accompagnando le note con un video alle sue spalle che mostra foto e video di ciò che Ultimo è realmente. Perché no, Ultimo non è lo spocchioso e arrogante ragazzino che qualcuno ha descritto. Ultimo è il ragazzino un po’ paffuto che da bambino stava per i fatti suoi, Ultimo è gli amici di una vita che ci sono ancora, Ultimo è ancora il ragazzetto del parcheggio e – per quattro serate di maggio – Ultimo è stato anche Roma e simbolo della romanità come lo è stata la maglia giallorossa numero 10 mostrata nell’emozionante video finale e la dedica a Daniele De Rossi alla vigilia della sua ultima partita con l’AS Roma.
Per quanto intense, piacevoli ed emozionanti, forse però queste quattro date non sono state altro che le prove generali per La Favola, quando sarà lo Stadio Olimpico di Roma ad ospitare Ultimo per una data evento che, a giudicare da queste “anteprime”, si prospetta indimenticabile. E anch’essa rigorosamente sold-out da mesi.
Foto in copertina di Piermattei (fonte:https://www.facebook.com/ultimopeterpan/)