Tra le novita’ della X edizione dell’Ortigia Film Festival, diretto da Lisa Romano con la consulenza artistica di Paola Poli e Matilda De Angelis, come madrina, la sezione Cinema Women, un focus al femminile che apre all’internazionale dedicato alle opere di tre giovani registe provenienti dalla Svizzera,Ucraina e Tunisia.
Primo film della sezione, in ordine di programmazione, Contro l’ordine divino opera seconda della svizzera Petra Biondina Volpe. Il film, sullo sfondo del 68’, affronta la difficile lotta per l’introduzione del suffragio femminile in Svizzera avvenuto solo nel 1971. La protagonista Marie Leuenberger, per la sua interpretazione, è stata premiata come Miglior Attrice al Tribeca Film Festival. Il film, non ancora uscito nelle sale italiane, sarà distribuito dalla Merlino Distribuzione di Flavia Parnasi che lo presenterà, in anteprima al pubblico del festival il 9 luglio.
In anteprima nazionale il 12 luglio sarà presentato Falling della giovane regista ucrainaMarina Stepanska attesa al festival per presentare il suo film d’esordio. Falling è un ritratto sulla generazione post-rivoluzionaria di giovani ucraini alla ricerca di una collocazione sociale in un paese in fase di modernizzazione, complesso e agitato da cambiamenti storici cruciali.
Il film, già presentato con successo in concorso nella sezione East of the West del Karlovy Vary International Film Festival, è ambientato a Kiev, città dove Marina Stepanska è nata e dove ha vissuto il disorientamento prodotto dai pesanti scontri politici che hanno interessato l’Ucraina nel 2013 portando all’avvento della rivoluzione.
Ultimo film della sezione, sempre in anteprima, La bella e le bestie della pluripremiata regista Kaouther Ben Hania. Visto alla sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes, il film uscirà al cinema il 27 luglio distribuito da Kitchenfilm. Ad accompagnare il film la protagonista tunisina Mariam Al Ferjani, premiata a maggio a Cannes con l’Arab Critics Award, come migliore attrice protagonista.
Al suo secondo lungometraggio, la regista tunisina Kaouther Ben Hania consegna al pubblico un dramma di denuncia dalla forza dirompente, strutturato in una successione di nove piani sequenza. La bella e le bestie si ispira ad una storia realmente accaduta. Una storia tra le tante, tantissime, insabbiate e taciute che non hanno mai trovato giustizia. Mariam è una ragazza che, seppure cresciuta in una famiglia conservatrice, crede nella Tunisia dell’Islam democratico. Pensa che sia possibile per una ventunenne nubile trascorrere una serata allegra a ballare con le amiche, ma scoprirà che non è così. Un film sociale sulla voglia di emancipazione infranta.
La protagonista, Mariam Al Ferjani cittadina tunisina, diplomata alla scuola Visconti di Milano, contratto regolare a tempo indeterminato da interprete, ad un certo punto è stata convocata al posto di Polizia di Frontiera a Malpensa ed invitata a lasciare il territorio italiano entro 15 giorni o fare ricorso al TAR, perché lo Stato italiano non le ha riconosciuto né il titolo di studio, né il contratto di lavoro. Una vicenda personale, non ancora risolta. Al momento Mariam Al Ferjani è in attesa del secondo ricorso, la cui udienza è stata fissata a Settembre 2018: Mariam infatti è tuttora in attesa del rinnovo del suo permesso per rimanere a Milano, dove ha una casa, dove ha studiato e si è laureata, dove ha tutta la sua vita di adulta.