Chi si lascia affascinare dall’incontro tra musica e immagine troverà nel Messina Opera Film Festival un luogo ideale per osservare come l’opera lirica possa ancora reinventarsi. La nona edizione, presentata sabato 25 ottobre allo Spazio Casa Alice dell’Auditorium Parco della Musica di Roma durante la Festa del Cinema, si svolgerà a Messina dal 29 novembre al 7 dicembre, tra la Sala Laudamo e il Teatro Vittorio Emanuele.
Diretto da Ninni Panzera, il festival è oggi l’unico in Italia dedicato al rapporto tra cinema e opera. Negli anni si è trasformato da iniziativa locale a evento riconosciuto a livello europeo, entrando nel 2025 a far parte del Music Film Festival Network, la rete che riunisce i principali festival di cinema musicale del continente.
Uno degli omaggi più attesi sarà quello a Andrea Andermann, regista e produttore che ha trasformato il modo di portare l’opera sullo schermo. Le sue produzioni in diretta — Tosca a Roma, Traviata a Parigi, Rigoletto a Mantova, Cenerentola — hanno unito teatro, cinema e televisione, restituendo all’opera una dimensione viva, immediata, urbana.

Tra gli appuntamenti in programma, anche “Resta Diva – Omaggio a Maria Callas”, con Enrico Lo Verso, uno spettacolo che racconta la vita affettiva e i legami umani della grande soprano, guardandola da una prospettiva intima, lontana dai toni dell’agiografia.
Il festival prevede circa cinquanta titoli tra film, documentari e cortometraggi, raccolti in sezioni tematiche che tracciano un percorso nella storia del rapporto tra musica e cinema.
In Il canto silenzioso. L’opera al tempo del muto tornano tre classici accompagnati da musica dal vivo — Il fantasma dell’Opera, A Burlesque on Carmen, Jeanne d’Arc.
In Giuseppe Verdi al cinema rivivono le grandi trasposizioni del Novecento, dal Giuseppe Verdi di Matarazzo all’Aida con Sophia Loren e al Rigoletto di Carmine Gallone.
E poi Carmen Day, una giornata intera dedicata al mito di Carmen, nel 150° anniversario della sua prima rappresentazione.

Tra i documentari spiccano Renato Cioni: La voce dell’Elba di Stefano Muti (in anteprima italiana), La forza del destino di Anissa Bonnefont e Enigma in tempo rubato. Un Mozart argentino, con il tenore Fabio Armiliato, che riceverà anche il Premio Messina Cinema&Opera 2025, insieme ad Andrea Andermann e Barry Purves.
Il concorso dedicato ai cortometraggi vede in giuria il compositore Paolo Vivaldi (presidente), affiancato dai registi Axel Ranisch e Antonia Bain. A loro il compito di assegnare il Premio Emi Mammoliti tra quattordici opere provenienti da otto Paesi.
Prodotto dall’Associazione La Zattera dell’Arte, dal Teatro Vittorio Emanuele, dalla Sicilia Film Commission e da numerose istituzioni culturali, con il patrocinio di Rai Sicilia e la media partnership di RAI, MYmovies e UniversoME, il festival si conferma un laboratorio di visioni in cui il linguaggio dell’opera e quello del cinema si inseguono, si contaminano e si riscoprono.
Nel tempo dell’immagine veloce e frammentata, il MOFF ricorda che l’opera, quando trova nuove forme per raccontarsi, non smette di essere contemporanea.

















