È possibile che un inno musicale diventi il filo conduttore di un percorso identitario lungo secoli, come un piatto che racchiude in sé memoria e innovazione. È l’ambizione di “Vai Italia”, la canzone scritta da Mogol con Oscar Prudente e interpretata da Al Bano insieme ai bambini del Piccolo Coro di Caivano e dell’Antoniano. Un brano che, presentato oggi a Roma, accompagnerà la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio dell’Umanità.
Il prossimo 10 dicembre, a Nuova Delhi, l’UNESCO deciderà se la tradizione culinaria italiana potrà fregiarsi di questo titolo. Un verdetto che, se positivo, renderà la cucina del Belpaese la prima al mondo a ricevere un riconoscimento di tale portata.
Nella cornice della Sala Spadolini del Ministero della Cultura, il sottosegretario Gianmarco Mazzi ha aperto i lavori ricordando la doppia faccia del successo globale della cucina italiana: da un lato un giro d’affari da oltre 251 miliardi di euro l’anno, dall’altro la minaccia dell’Italian Sounding, che vale perdite stimate in 120 miliardi. “Il riconoscimento UNESCO – ha sottolineato – rafforzerebbe la tutela della nostra cucina a livello internazionale, proteggendola dalle imitazioni che nulla hanno a che vedere con autenticità e qualità”.
Al suo fianco, oltre a Mogol e Al Bano, erano presenti il direttore dell’Antoniano fra Giampaolo Cavalli e il produttore musicale Fio Zanotti. In collegamento dal Sudafrica è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha ricordato come il Made in Italy abbia trasformato un semplice “fatto in Italia” in un marchio globale sinonimo di bellezza, bontà e qualità.
«Ho scritto questa canzone pensando all’Italia come al Paese più bello del mondo» ha spiegato Mogol, sottolineando il desiderio di rafforzare il senso di affetto e appartenenza negli italiani.
Al Bano, con la sua inconfondibile energia, ha aggiunto: «La parte più bella è stata cantare con i cori di Caivano e dell’Antoniano: ti fanno tornare bambino. L’Italia merita questo riconoscimento, è una sfida che dobbiamo vincere».
Per fra Giampaolo Cavalli il legame con il progetto è anche un modo per raccontare l’impegno quotidiano dell’Antoniano: «Ogni giorno, nelle nostre mense, prepariamo cibo per chi è in difficoltà. Unire la musica alla solidarietà è la dimostrazione che la bellezza si costruisce insieme».
Il debutto ufficiale di Vai Italia sarà domenica 21 settembre, durante la prima puntata di Domenica In con Mara Venier. Lo stesso giorno, in tante piazze italiane, prenderà vita il “Pranzo della Domenica”, un evento diffuso che unirà simbolicamente famiglie, comunità e territori attorno a una tavola condivisa, nel segno della candidatura.
Nato a Bologna nel 1954 da un’idea di padre Ernesto Caroli, l’Antoniano è da sempre un luogo in cui arte e solidarietà camminano insieme. Lo Zecchino d’Oro e il Piccolo Coro hanno diffuso valori di fraternità e cura, mentre la rete di mense francescane sostenute dalla campagna “Operazione Pane” garantisce ogni giorno pasti caldi in Italia e all’estero, dall’Ucraina alla Siria.
Oltre al pane per chi ha fame, l’Antoniano offre anche progetti culturali e terapeutici, creando spazi di cura, connessione e speranza. Un racconto che oggi, con Vai Italia, trova un nuovo capitolo: quello di una cucina che non è solo nutrimento, ma identità, tradizione e futuro.