Viviamo in un’epoca in cui la vita si muove ad una velocità vertiginosa, una corsa frenetica da affrontare a ritmi incalzanti. Questa è la nuova normalità, un concetto che sembra essersi radicato nella nostra società senza nemmeno renderci conto di cosa esso significhi veramente. Ma cosa definisce esattamente la normalità? Dal 19 al 24 marzo, l’OFF/OFF Theatre ospiterà Milena Mancini, autrice e protagonista dello spettacolo teatrale “ⱯM∞RƎ! – il Teorema di Sarah”, diretto da Vinicio Marchioni, che si propone di indagare su questioni spinose quali la ricerca dell’equilibrio e dei sentimenti, con un focus particolare sull’amore, spesso relegato a una breve scadenza. L’organizzazione è affidata a Tommaso De Santis, mentre luci e tecnica saranno curate da Umberto Fiore, per la produzione firmata Anton Art House.
Nelle note di regia, Marchioni esprime il suo intento di porre al centro del racconto la prospettiva femminile, sottolineando il ruolo delle donne nella sopravvivenza del genere umano. Tuttavia, emerge una critica sottesa riguardo al concetto stesso di normalità, che sembra essere stato dimenticato o addirittura ripudiato nell’era della ricerca dell’eccezionalità. La ricerca condotta da Milena Mancini, intervistando un vasto campione di individui, ha posto l’accento su una domanda basilare: cosa è veramente l’amore? “ⱯM∞RƎ!”, lontano dal fornire risposte definitive, si presenta come uno dei tanti punti di vista possibili, focalizzato sul personaggio di Sarah, un’immagine immaginifica, complessa e instabile, che riflette l’equilibrio precario che tutti noi sperimentiamo nel cammino della vita.
Dalle note dell’attrice emergono riflessioni ancora più intime sull’amore, rappresentato come un cammino da equilibrista a trecento metri d’altezza, un’ardua ricerca di stabilità e connessione infinita. Mancini si propone di esprimere queste emozioni non solo attraverso il dialogo, ma anche attraverso la danza, cercando di catturare la frenesia della vita moderna e le sue molteplici sfaccettature. Sarah diventa così una sorta di simbolo delle molte donne che l’autrice ha incontrato nella sua vita, incarnando la complessità e la ricerca incessante di equilibrio in un mondo tumultuoso.
Lo spettacolo si pone dunque la sfida di trasmettere in modo autentico ed efficace le sfide e le esperienze delle donne moderne. L’immagine di Sarah tenendosi a debita distanza dagli stereotipi e dai cliché, riflette la rappresentazione autentica e diversificata delle esperienze femminili.