Finalmente si aprono le porto del Il mondo di Tim Burton, la grande mostra dedicata al celebre regista statunitense al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Da quando nel 2008 il MOMA di New York propose a Burton di realizzare una mostra itinerante che toccasse mezzo globo, l’ambizioso progetto ne ha fatta di strada senza però mai raggiungere il nostro Pease. La mostra, curata da Jenny He, e fortemente voluta dal direttore del museo torinese, Domenico De Gaetano, prende d’assalto il capoluogo piemontese.
Il mondo di Tim Burton: la mostra
Con un costo di 900mila euro e una collezione di 540 opere, l’esposizione si concentra principalmente sulla straordinaria creatività dell’iconico regista cinematografico, mettendo particolare enfasi su ciò che si trova prima e dietro l’opera finita. Il protagonista principale della mostra è la mente del regista stessa, che si esprime attraverso bozzetti, storyboard, disegni e manichini a grandezza naturale. Un viaggio stupefacente nei meandri di un universo immaginativo che continua ancora oggi a influenzare artisti, scrittori e appassionati che, almeno una volta nella vita, hanno trovato conforto in quei caratteristici personaggi tanto eccentrici e strani quanto incompresi e misteriosi. L’esposizione occupa tutti gli spazi del Museo, dalla rampa a spirale all’ascensore, dall’ingresso ai giardini, dal piano di accoglienza al Caffè Vergnano.
Il mondo di Tim Burton: il percorso espositivo
Il pubblico è accolto dalle installazioni esterne del museo, che includono un enorme gonfiabile raffigurante il bambino palloncino e siepi ispirate a Edward mani di forbice. Successivamente, gli spettatori entrano nella bocca spalancata di un insolito mostro per immergersi completamente nella mostra. Questa esposizione, divisa in nove sezioni tematiche, svela l’ampia fantasia di Tim Burton attraverso opere realizzate con varie tecniche e su supporti inusuali. Si va dai meravigliosi schizzi realizzati su tovaglioli di hotel e ristoranti agli schizzi per progetti mai realizzati, dalle sculture di grandi dimensioni ai frammenti di cortometraggi, videoclip e polaroid giganti, stampati con la rara Polaroid 20 x 24, prodotti tra il 1992 e il 1999.
Lungo la rampa del Museo del Cinema, che segue le caratteristiche figure a spirale presenti nell’immaginario di Burton, la mostra mette in risalto la tenacia e la sensibilità dell’artista. Questa esposizione rappresenta una fusione di talenti che ha dato vita a personaggi indimenticabili come Jack Skeletron di “Nightmare before Christmas,” Edward mani di forbice e Beetlejuice. Tra i numerosi cimeli, spiccano anche sorprendenti bozzetti per film Disney come “Red e Toby,” “Taron e la pentola magica,” e gli storyboard per lavori più recenti come “Dumbo” e la serie di Netflix “Mercoledì.”
Tra le sezioni più rilevanti c’è quella dedicata agli “outsider,” ai reietti incompresi che vivono ai margini della società normale e vengono discriminati, ma alla fine trovano il loro posto o vivono avventure uniche, come sottolineato da Domenico De Gaetano.