Con la sua opera, il suo impegno politico, sociale e femminista, Michela Murgia ci consegna un importante lascito per la nostra vita, le relazioni, l’amore
Il coraggio di vivere, non il male di vivere, il coraggio di vivere. Come redazione di TheSpot.News salutiamo Michela Murgia, insieme ai tanti che oggi la omaggiano, come colei che ha detto al mondo cosa significhi avere il coraggio di vivere. Quel coraggio che manca agli adulti spaventati da crisi economiche, pandemie e guerre, come se le generazioni precedenti non le avessero affrontate. Quel coraggio che non hanno le giovani generazioni, confuse dal rumore assordante che hanno attorno. Michela Murgia ha detto a parole e a fatti cosa sia il coraggio di vivere, di dichiararsi, di scegliere, di sbagliare, di amare, di parlare della propria malattia, di fare della morte un fatto concreto, semplice, che ci riguarda tutti. Il coraggio di avere idee, sogni e i piedi per terra, con i quali correre, sostare, spiccare il volo.
Michela Murgia è morta ieri, 10 agosto 2023, San Lorenzo, nella notte delle stelle. Michela Murgia da oggi si dice che “è stata” e noi diciamo che “resta e resterà” scrittrice, blogger, drammaturga, opinionista e critica letteraria italiana, autrice del romanzo “Accabadora” vincitore dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello. La sua opera è stata immensa e articolata.
Resta e resterà una donna libera, controcorrente, difficilmente inquadrabile rispetto allo status quo e al senso comune. Eppure le sue posizioni politiche e sociali, tanto personali quanto limpide, hanno conquistato un grande pubblico, perché la vita è molto più complessa di come la si voglia incasellare.
Anche per questo, Michela Murgia resta e resterà una femminista e una donna che ha saputo dimostrare, e soprattutto in questa ultima parte della sua vita, che le famiglie possono essere anche non di sangue. Le famiglie sono fatte di legami importanti, dello scegliersi, del volersi bene tra simili e tra vicini.
Il 6 maggio del 2023, in un’intervista al Corriere della Sera, che ci ha avvicinato più di tutti alla realtà del vivere e del morire, e ci ha accompagnato, in questi troppi pochi mesi, a toccare l’importanza di ogni momento che ci è dato. Grazie Michela.