Dopo la data zero al Teghil di Lignano Sabbiadoro, il tour entrerà nel vivo con la prima data di Torino, domenica 11 giugno, per poi proseguire per tutta Italia fino a metà luglio.
“Questo non è il tour di un disco. È un tour che senza tutto quello che c’è stato in mezzo credo non sarebbe mai successo”, ha detto Ferro. “Non è neanche il recupero del tour precedente perché per quei biglietti è stata offerta anche la restituzione. Quindi, è proprio una cosa nuova e per questo ho voluto chiamarlo 2023. È come tracciare una linea. È il tour del ritrovamento di me stesso ma anche del ritorno in un mondo in cui nel frattempo è cambiato tutto, no? Mi piace l’idea di poter scegliere tra tantissime canzoni”.
Nel corso dello show non mancano momenti significativi che uniscono alle note numerosi e colorati video proiettati su un muro di schermi led di oltre 800 mq e sul pavimento di oltre 350mq che compongono l’imponente palco a forma di foglio di carta sagomato. La scena, arricchita da 500 luci fixture, è animata da contributi grafici creati ad hoc da giovani artisti digitali scovati da un attento scouting social. La direzione creativa e il design del palco sono stati affidati a Claudio Santucci per Giò Forma mentre Romain Sabella ha curato per Clonwerk tutta la parte visuale. “È un palco molto rischioso senza protezioni” – ha precisato Ferro – non ha quinte, è uno schermo non c’è protezione e non c’è neanche un angolo per nascondersi. Da una parte questo schermo è così grande che i colori arrivano veramente in faccia e la modernità è legata al rischio stesso di questo palco che è un po’ estremo come me”
Sui lunghi anni di assenza dai palchi, l’ultimo live risale al 2017 a Firenze, Ferro ha commentato che “Lo stato d’animo è quello della speranza ma soprattutto dei buoni propositi. Penso che quello che è successo abbia dato grande validità all’importanza della musica e, in generale, al valore dell’arte. Gli spettacoli sono mancati perché lo spettacolo, da sempre, è una cura per l’essere umano”.
Oltre 500 i biglietti venduti. A conferma che il pubblico di Ferro gli è rimasto fedele. “Ho un grande senso di gratitudine nei confronti di chi verrà a vedermi. Devo loro una grande lezione cioè il fatto di essere qui ancora dopo 20 anni. Perché le cose cambiano, lo sappiamo bene, perciò niente è scontato. Quindi devo loro questo: una verità che genera benessere, non importa se in uno stadio, in palazzetto o in un club o con l’uscita di un nuovo disco… l’importante è riuscire a dare benessere”
Molti dei brani scelti per la scaletta sono ormai diventati dei veri e propri classici della canzone italiana. Da “Xdono” e “Sere Nere” , “Accetto Miracoli” fino a “La Prima Festa del Papà” e al nuovo singolo “Destinazione Mare”. Per me i ‘classici’ sono classici e non si toccano: ‘Sere Nere’ è una canzone che ha cambiato la mia vita e la percezione del mio percorso artistico per le persone e credo che non sarà mai assente da una scaletta di un mio concerto. Anche ‘Non me lo so spiegare’ sicuramente. Però ci sono anche delle canzoni nuove che sono entrate in maniera prepotente nelle preferenze speciali delle persone, pur non avendo avuto il tempo per diventare ‘classico’, come per esempio ‘Accetto Miracoli’. Infatti, l’ho scelto come brano di apertura dei concerti perché è riuscita a entrare nel cuore delle persone senza che sia mai riuscito a cantarla dal vivo. E sarà la mia maniera per dire ‘ciao, benvenuti, bentornati’”.
Sul palco anche un omaggio a Raffaella Carrà con un lungo messaggio molto personale: “Non è stato semplice per me prendere la penna e riassumere anni e anni di amicizia. Si parla spesso di amicizia come di frequentazione ma poi non ci si frequenta. Io con Raffaella ho vissuto tantissimi anni di esperienza, di serate, di chiacchiere. Lo dico nella lettera a Raffaella che lei ci ha messo la faccia e del tempo, del suo tempo prezioso e lo ha fatto in tempi non sospetti cioè quando non erano in molti a investire su di me.
Un tour che si conclude il 14 luglio a Padova allo Stadio Euganeo. E dopo? “Ci sono un sacco di cose che stanno succedendo e prendono forma man mano che accadono”, ha rivelato Ferro. ” Io sono di base uno scrittore, non smetterò mai di scrivere, anche perché non lo voglio fare. Nel tempo ho scritto tanto per gli altri e per me, mi sto avvicinando ai 25 anni di carriera che sono un bel traguardo e mi piacerebbe in un certo senso celebrarlo – sto cercando il modo di farlo – e la scrittura c’è sempre stata. All’inizio – forse per l’ossessione che abbiamo tutti ormai per le serie tv – volevo scrivere una serie televisiva, dopodiché mi sono reso conto che la mia scrittura non sarebbe stata in grado di assecondare quel tipo di racconto però ho tanto da raccontare e vorrei farlo”.
Nel corso delle 14 date oltre a Massimo Ranieri (presente all’appuntamento di Napoli del 28 giugno) si alterneranno sul palco del “Tzn Tour 2023” altri artisti ospiti. Accanto a Tiziano Ferro ci sarà la band formata da: Luca Scarpa (Musical Director – Piano), Davide Tagliapietra (Guitars), Christian Rigano (Keyboards), Gary Novak (Drums), Timothy Lefebvre (Bass) e Corey Sanchez (Guitars).