Giunto alla 19a edizione, Biografilm Festival indaga il tema dell’identità attraverso 83 film sui diritti delle donne, sull’evoluzione del mondo del lavoro e sul complesso rapporto tra memoria e origini. Il punto di partenza per questa riflessione è il connubio tra “Essere e avere”, tema di questa edizione, ispirato al film Être et avoir di Nicolas Philibert, che verrà riproposto in presenza del regista.Lo fa dal 9 al 19 giugno prossimi di Bologna ospitando nella serata inaugurale l’Orso d’Oro “Sur l’Adamant” di Nicolas Philibert e in quella di chiusura, serata di premiazione dei film in concorso, “Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind” di Ethan Coen, entrambi in anteprima italiana.
Tra gli ospiti di questa edizione: Fatih Akin, Nicolas Philibert, Erik Gandini, Roberta Torre, Rä di Martino, Laura Morante, Massimo Cantini Parrini, Donatella Finocchiaro, Porpora Marcasciano, Tonino De Bernardi, Cristina Cattaneo, Philippa Kowarsky, i Verdena.
Tornano, come da tradizione, anche i Celebration of Lives Awards, i premi che Biografilm Festival assegna alle persone che con le loro vite e operato hanno impresso un segno importante nella storia contemporanea. Il premio verrà assegnato ai registi Nicolas Philibert e Roberta Torre e alla dottoressa Cristina Cattaneo. Il Festival dedicherà un omaggio all’artistaRä di Martino. I titoli selezionati per il Biografilm dalla sua filmografia si focalizzano sulla restituzione e l’interpretazione della memoria attraverso differenti corpi e voci in grado di indagare luoghi sia fisici, sia mentali. L’omaggio a Rä di Martino è in collaborazione con FMAV Fondazione Modena Arti Visive.
Biografilm 2023 dedica anche uno spazio speciale al rapporto indissolubile che lega cinema e editoria con la Playlist Cinema e Letteratura | BPER Banca, che contiene una selezione di lavori che trattano di questo tema tra cui Le biblioteche e la città – Conoscere per essere liberi di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi, un viaggio in sei biblioteche pubbliche della città di Bologna, Elfriede Jelinek – die Sprache von der Leine lassen di Claudia Müller sull’autrice austriaca vincitrice del premio Nobel per la Letteratura nel 2014, Erica Jong – Breaking the Wall di Kaspar Kasics, documentario biografico sulla pioniera della letteratura femminista Erica Jong.
I film presentati al Festival invitano a porsi domande sul presente e sul proprio ruolo nella società. Chi siamo e cosa vogliamo essere, insieme? Cosa siamo e abbiamo se agiamo uniti? Per raccontare al meglio il ricco programma di questa edizione, sono stati pensati dei percorsi tematici indicati con dei Label dedicati nel programma del Festival.
Donne pioniere di libertà offre una moltitudine di sguardi sulla condizione femminile e sulla trasformazione delle lotte per la tutela dei propri diritti. Apolonia, Apolonia di Lea Glob, attraverso l’incontro tra la regista e la pittrice Apolonia Sokol, mostra i modi in cui le strutture patriarcali e capitaliste ostacolano le vite delle donne nella società contemporanea. Houria, la protagonista dell’omonimo film di Mounia Meddour, immagine rappresentativa di questa edizione di Biografilm, riconquista la sua libertà grazie alla solidarietà di un gruppo di donne. Grazie a Sieben Winter in Teheran di Steffi Niederzoll, si ripercorre il caso di Reyhaneh Jabbari, una giovane donna iraniana diventata un simbolo universale di resistenza contro la violenza sulle donne. Anche And, Towards Happy Alleys di Sreemoyee Singh mostra la lotta di una generazione impavida di donne iraniane che combatte per affermare i propri diritti civili, tra i testimoni anche Jafar Panahi.
Radici e Memoria guarda al vissuto passato dell’umanità per rintracciare cosa rende ogni uomo tale. Le radici ipotizzate dalla label assumono il proprio nutrimento dalle fonti più diverse: da situazioni politiche difficili ad artisti musicali di vari generi, Radici e memoria racconta la creazione di un’identità personale e collettiva. Con Sconosciuti puri, i registi Mattia Colombo e Valentina Cicogna mostrano l’impegno della dottoressa Cristina Cattaneo, che ogni giorno combatte per garantire la dignità dei corpi senza nome che arrivano nella sua sala autoptica. Come precedentemente annunciato, riceverà il Celebration of Lives Award in occasione dell’anteprima italiana del film. Anche Anni Belli è un viaggio nel passato italiano, in questo caso con i ricordi e i filmati di quattro famiglie sullo sfondo del dibattito politico e sociale che ha portato alla legalizzazione del divorzio. The Mayor – Me, Mussolini and the Museum di Piergiorgio Curzi racconta invece di Giorgio Frassinetti, sindaco di Predappio dal 2009 al 2019, e del suo progetto per fare i conti col passato in una città abitata dal fantasma del fascismo. Ne La ricerca di Giuseppe Petruzzellis, i sassi raccolti dall’artista Luigi Lineri rappresentano un’indagine esistenziale sul filo del tempo e della memoria.
Tell Me Iggy di Sophie Blondy e Per sempre assenti di Francesco Fei sono la possibilità per capire come artisti quali Iggy Pop e i Verdena, tra i principali gruppi rock italiani, rispettivamente siano stati capaci di diventare parte integrante delle vite e dell’identità dei loro fan.
La bella addormentata di Vanni Gandolfo, è il racconto, personale e storico, della Costa Smeralda. Un paradiso addormentato, risvegliato da un giovane principe.
Il Padiglione sull’acqua di Stefano Croci, Silvia Siberini. Può un architetto essere un poeta? Un viaggio visivo attraverso l’immaginario di Carlo Scarpa e la tradizione estetica del Giappone.
In The Store di Ami-Ro Sköld nella sezione Beyond Fiction – Oltre la finzione, un discount di una catena di successo in Svezia si trasforma in una trincea, quando i diritti umani più basilari non vengono rispettati. The Happy Worker – Or How Work Was Sabotaged di John Webster affronta le problematiche sistemiche che minano il luogo di lavoro e le conseguenze che questi ambienti possono avere sulla salute dei dipendenti.
Alla ricerca della verità vuole fare luce sulle zone d’ombra del nostro presente. Luci per Ustica di Luciano Manuzzi è un invito a non dimenticare la tragedia del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980, intrecciando il caso giudiziario all’opera d’arte di Christian Boltanski presente nel Museo per la memoria di Ustica a Bologna. In modo simile, Iron Butterfliesricostruisce la verità sul volo Malaysia Airlines, abbattuto il 17 luglio 2014 dalle forze russe. Con Ithaka – A Fight to Free Julian Assange di Ben Lawrence e la preziosa presenza in sala dell’attrice Laura Morante e della giornalista Stefania Maurizi, si può osservare con gli occhi della moglie e del padre la figura di Julian Assange e la campagna per la sua liberazione.
Ricerca di vite possibili mostra i diversi percorsi, sia che questi siano geografici o di vita, che si aprono davanti all’uomo. Notes on Displacement di Khaled Jarrar è il racconto in prima persona di una famiglia siriana palestinese che migra dalla Siria alla Germania, per mostrare quanto la crisi dei migranti sia ancora un tema di massima urgenza in tutta Europa. Anche Geology of Separation di Yosr Gasmi e Mauro Mazzocchi mostra un viaggio tra Mediterraneo e Alpi per provare a capire la propria identità. In Knit’s Island di Ekiem Barbier, Guilhem Causse e Quentin L’helgouac’h, il viaggio diventa digitale: la troupe di un film infatti entra in una realtà virtuale per conoscere e intervistare i suoi abitanti. Rheingold di Fatih Akin (il regista sarà presente a Biografilm), è la storia di Xatar, passato dall’essere spacciatore a padre di famiglia, musicista e imprenditore.
In Strada facendo sarai si parla di crescita e del futuro delle nuove generazioni. Les beaux parleurs di Gianluca Matarrese mette in discussione l’idea di elitismo, partendo da un rinomato liceo parigino e dai suoi studenti. In 20.000 especies de abejas di Estibaliz Urresola Solaguren, una bambina (l’interprete ha vinto l’Orso d’Argento alla Berlinale) inizia a interrogarsi sulla sua identità insieme alle donne della sua famiglia.
Per info www.biografilm.it