Il progetto contiene 1400 canzoni incise, 75 album in studio originali interpretate dalla più grande voce italiana di tutti i tempi. In questi primi due volumi 28 brani editi e 2 ancora mai interpretati, tutti rimasterizzati e digitalizzati. Si spazia dal 1975 (‘L’importante è finire’) al 2018 (‘Volevo scriverti da tanto’). Ci sono canzoni cantate per la prima volta da Mina o riprese da lei dopo l’interpretazione di altre voci, ma anche due brani finora inediti, che chiudono le due tracklist. Quello che chiude ‘Cassiopea’ si intitola ‘Un tempo piccolo’, ed è una canzone scritta da Antonio Gaudino, Alberto Laurenti e Franco Califano, interpretata da Mina con il testo rimaneggiato della versione dei Tiromancino (datata 2005). Quello che chiude ‘Orione’ invece si intitola ‘Nel cielo dei bars’ ed è una canzone a suo tempo scritta (con Leo Chiosso) e interpretata da Fred Buscaglione (la cantava nel film ‘Noi duri’).Nel corso della conferenza stampa, Massimiliano Pani, figlio di Mina e portavoce unico dei suoi lavori discografici: “Ho un figlio di 16 anni che se dovesse andare a cercare i dischi di sua nonna non saprebbe dove trovarli. Questo lavoro è una sua egigenza. In un mondo dove i dischi non si trovano più, abbiamo cercato di renderli disponibili, con una qualità superiore”.
Nello sterminato universo delle canzoni da lei incise, Mina ne ha scelte alcune. Accanto ai suoi successi ha messo pezzi che a suo parere non sono stati considerati ingiustamente “minori”. Sono i pezzi che Mina vuole riproporre, far ascoltare. A Cassiopea e Orione seguiranno altri dischi, probabilemnte con cadenza annuale. “Il prossimo potrebbe andare a ripescare gli anni Sessanta, ma il suo repertorio è tale da darci possibilità infinite: latin, tango, bossanova songbook.
Mina, racconta ancora il figlio, “è alla continua ricerca di nuovi stimoli ed è una attenta ascoltatrice: le arrivano tra i 3 e i 4.000 brani da ascoltare all’anno. Apprzza artisti giovani, da Bruno Mars a Billie Eilish. I talent? “Quando c’è qualcosa di buono lo nota subito ma si sa che i talent sono telenovele con la musica sullo sfondo, dove spesso i giovani artisti vengono sfruttati e abbandonati”, conclude Pani.