Nell’anno appena terminato i cinema italiani hanno avuto un incasso complessivo di oltre 635 milioni di euro e un po’ più di 97 milioni di spettatori totali. Questo in sostanza la conclusione dell’ultimo rapporto dell’Anica, Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali.
Sono risultati buoni – rispetto al 2018 gli incassi sono aumentati del 14,3 per cento e le presenze del 13,5 per cento – ma non ottimi: come ha spiegato ANICA, che raccoglie questo tipo di dati dal 1995, «in termini di incasso si tratta del quinto risultato sia dal 2010 (di pochissimo inferiore al 2015; -0,24%) che in assoluto» e «in termini di presenze è invece il quinto dal 2010 e il nono dal 1995».
Uno dei numeri più interessanti è quello dei film italiani (di cui fanno parte anche le co-produzioni tra Italia e altri paesi). Nel 2019 i film italiani hanno incassato 134,8 milioni di euro: il 21,2 per cento del totale. Nel 2018 il valore era arrivato al 23 per cento (ma visto che il 2019 è andato meglio del 2018, i valori assoluti sono stati maggiori). I film statunitensi, invece, hanno portato il 65,1 per cento degli incassi dei cinema italiani nel 2019 (dopo che nel 2018 la percentuale era stata del 55,5 per cento). Dopo i film italiani e quelli statunitensi, i più visti sono stati, nell’ordine, quelli britannici, francesi e giapponesi.
I mesi che hanno portato i maggiori incassi sono stati dicembre e gennaio, più o meno come succede ogni anno. Ma i dati più interessanti riguardano altri mesi: in Italia, infatti, si discute spesso sulla convenienza o meno di far uscire in estate film che potrebbero avere grandi incassi. I saldi positivi maggiori sono stati registrati nei mesi estivi di luglio (+108,90%) e agosto (+45,91%) e ad aprile (+41,15%). Il mese di agosto, in particolare, ha registrato il più alto incasso per il periodo dal 1995, anno di inizio delle attività di rilevazione da parte di Cinetel. Dati che soprattutto smentiscono il vecchio luogo comune per cui d’estate le persone non vogliono andare al cinema
Il film che nel 2019 ha incassato di più in Italia è stato Il Re Leone, per un totale di 37,5 milioni di euro. Si tratta di «un incasso superiore a quello del primo film del 2018, Bohemian Rhapsody (21,2 milioni di euro), e più in generale del più alto dal mese di gennaio 2016 quando uscì in sala Quo Vado», cioè il penultimo film di Checco Zalone e quello dai maggiori incassi di sempre in Italia. Il film più recente di Zalone – Tolo Tolo, uscito il primo gennaio – di milioni di euro ne ha già incassati più di 40. Un risultato che, da solo, influirà su molti dei numeri del cinema italiano (e dei cinema italiani) per il 2020. Giusto per farsi un’idea, il miglior film italiano per incassi del 2019 era stato Il primo Natale, con poco più di 13 milioni di euro.
Non sempre sono dati completi e finali, ma ANICA parla anche di com’è andato il 2019 per alcuni altri paesi europei. Il mercato è cresciuto abbastanza in Francia e Spagna (rispettivamente con più di 200 e 100 milioni di spettatori annui) e molto in Germania (dove gli incassi sono aumentati del 15 per cento rispetto al 2018). Nel caso del mercato che unisce Regno Unito e Irlanda, invece, gli incassi sono scesi del 2 per cento rispetto al 2018.