
Il Premio Millenial Visionaria “alla visione, al coraggio e alla passione”, va a Adele Tulli per il doc. Normal – al cinema dal 2 maggio distribuito da Istituto Luce Cinecittà. Il Premio è stato consegnato sabato 4 maggio con las eguente motivazione: “Il film rappresenta la meglio gioventù italiana, quella che viaggia e incrocia culture per trovare nuovi strumenti per raccontare il proprio paese. Il suo film fotografa una realtà che è sotto agli occhi di tutti eppure è invisibile, rivelando quel sottile e pervasivo lavoro culturale con cui gli stereotipi di genere vengono creati ed accettati. Il suo lavoro, che dimostra una felice maturità tecnica ed artistica, porta nel contempo uno sguardo nuovo e smaliziato sul mondo”.
Adele Tulli, designata dal Comitato scientifico presieduto da Giuliana Aliberti e composto da Gloria Malatesta (CSC), Anna Negri (Scuola Volonté), Chiara Sbarigia (APA), WIFT – Women in film, television and media Italia, Dissenso Comune, Società italiana delle letterate (SIL), Gabriella Gallozzi (Bookciak Magazine), Marilena Francese(Associazione Musadoc), vince una settimana di workshop nella meravigliosa Villa Axel Munthe a Capri, dove potrà lavorare a stretto contatto con un’icona del cinema.
Sempre sabato 4 maggio Adele Tulli è stata protagonista dell’incontro su“Gender Gap” – Pregiudizi e diseguaglianze di genere nell’industria dell’audiovisivo. Per l’occasione sono state proiettate alcune clip di Normal arrivato in sala in un momento di vivace dibattito pubblico e politico su alcuni dei temi toccati dal film, come la sessualità, la percezione e costruzione dei generi, la composizione della famiglia, l’istituto matrimoniale, il ruolo delle dinamiche identitarie.
Temi sensibili che Adele Tulli racconta senza (pre)-giudizi, con sguardo lucido e non di rado leggero e venato di ironia, chiamando lo spettatore all’osservazione – piuttosto che a una dimostrazione – del contesto in cui normalmente viviamo. Un ‘Comizi d’amore’ di oggi, aggiornato a un paese che è cambiato ben più di quanto a volte i media o le rappresentazioni politiche possano raccontare.

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