Ci sono luoghi che sembrano respirare insieme alle storie che li abitano. Barbarano Romano, piccolo borgo nel cuore della Tuscia, è uno di questi: un luogo che, ogni autunno, torna a interrogarsi su sé stesso, sulle proprie radici, sulla propria memoria. Lo fa attraverso “Il senso di un paese”, il festival ideato e coordinato da Gianfranco Pannone, giunto quest’anno alla sua settima edizione, che dal 31 ottobre al 2 novembre trasforma il borgo in un laboratorio di immagini, suoni e pensieri condivisi.
L’edizione 2025 porta un titolo evocativo: L’anno delle scoperte. E di scoperte, in effetti, ce ne sono molte, archeologiche e umane, materiali e interiori. In esclusiva, infatti, verranno mostrate le immagini di una tomba etrusca inviolata, riportata alla luce dagli archeologi della Baylor University del Texas: un tumulo funerario integro del VII secolo a.C., che riaffiora dal tempo come un segno di continuità tra passato e presente. A questa rivelazione si affiancano il documentario “Il senso di un paese” di Pannone – frutto del workshop di cinema del reale – e un filmato inedito del 1960 che documenta gli scavi condotti da Re Gustavo di Svezia tra Barbarano Romano e Blera.
«Non è un festival di cinema, anche se dentro c’è molto cinema», racconta Pannone. «È un piccolo festival antropologico e sociale. Ci interroghiamo su cosa significhi oggi essere un paese, in un’Italia dove i paesi sembrano scomparire. È un modo per restituire vita e senso alla comunità».
Un’idea di cultura che parte dal basso, dalle persone, dalle storie. Lo conferma il sindaco Rinaldo Marchesi, che ha voluto il festival come occasione di riscoperta identitaria: «Barbarano è un comune piccolo, ma vivo. Stiamo cercando di farlo rinascere attraverso la cultura, il paesaggio e la memoria. In questi anni abbiamo portato qui università, studiosi, artisti. È solo l’inizio».
Accanto a Pannone, il festival è curato da Maria Cristina Lòcori, Raimondo Fortuna, Gianpaolo Rossi, Vittorio Sperandei, Marina Ferrari e Giacinto Corzani, con il sostegno del Comune di Barbarano Romano, del Parco Regionale Marturanum diretto da Stefano Celletti, e della Fondazione Roma Lazio Film Commission, che ha ospitato la presentazione del festival durante la Festa del Cinema di Roma.
Proprio Celletti parla di un territorio “in equilibrio perfetto tra natura, storia e archeologia”: «Le scoperte non sono solo quelle che emergono dal terreno – dice – ma anche quelle che impariamo a vedere con occhi nuovi, ogni giorno. Riscoprire un quadro perduto o una pietra dimenticata è come riscoprire una parte di noi stessi».
Quest’anno, “Il senso di un paese” celebra anche due grandi figure del cinema italiano e internazionale: Marco Bellocchio e Marco Müller, ai quali il Comune conferirà la cittadinanza onoraria. Entrambi hanno trovato in Barbarano un rifugio, un luogo di silenzio e di ispirazione. Per Bellocchio Barbarano è diventato nel tempo un rifugio familiare, un luogo di quiete creativa tra Roma e Bobbio.
A Bellocchio sarà dedicata una piccola retrospettiva dal titolo “La provincia di Marco: 60 anni di film e non dimostrarli”, con tre opere simboliche – I pugni in tasca, Vacanze in Val Trebbia e Marx può aspettare – a cui seguirà un incontro con il regista condotto da Gianfranco Pannone e Carmelo Marabello dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con un intervento in collegamento di Müller da Shanghai.
Ad aprire il festival, il concerto del Canzoniere del Lazio, con Piero Brega e Orietta Orengo, tra canti della Tuscia e stornelli barbaranesi ritrovati. E poi ancora, la mostra di acquerelli di Giuseppe Bellucci, la performance teatrale e musicale di Ermanno Manzetti e Roberto Corzani dedicata ai fatti di Israele e Palestina, e la ricerca di Maria Cristina Lòcori sul misterioso “Cristo alla colonna” attribuito a Guido Reni, scomparso nel 1913 dalla Chiesa di Santa Maria del Piano.
Come ogni anno, il festival diventa un mosaico di voci e presenze: studiosi, cineasti, archeologi, cittadini. Tutti uniti da una stessa domanda – quella che dà titolo alla manifestazione – su quale sia, oggi, il senso di un paese.