Guerre e diritti di genere, intelligenza artificiale e musica come memoria collettiva. A raccontarli non sono solo giornalisti e autori indipendenti, ma le voci e le immagini di alcuni dei più grandi broadcaster del mondo: BBC, Arte, NHK, Radio France, ZDF. Tutti riuniti a Napoli, dal 20 al 24 ottobre, per la 77ª edizione del Prix Italia, il festival internazionale di creatività radiotelevisiva e digitale.
Il tema di quest’anno è “Get Real”, un invito a guardare la realtà senza filtri né illusioni. E proprio la realtà – con le sue contraddizioni, i suoi conflitti e le sue speranze – è al centro delle 238 opere candidate da 89 emittenti di tutto il mondo, ridotte dopo un lungo processo di selezione a una rosa di finalisti divisi tra Radio/Podcast, Tv e Digital. Produzioni radicali, innovative, capaci di trasformare storie complesse in un linguaggio condiviso.
Tra i titoli in gara ci sono volontari al fronte in Ucraina (Hell Jumper, BBC), l’Afghanistan post-talebano raccontato dalla fiction Kaboul (coproduzione Rai, France Télévisions e ZDF), le voci delle donne che sfidano i tabù nello sport e nella società (Tested della canadese CBC, Potížistky della ČT ceca), le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale (Eternal You Transmedia, SRG SSR) e la memoria che si fa musica: dal ritratto del violoncellista Rostropovich (Radio France) all’ultimo omaggio a Ryuichi Sakamoto (NHK).
Il Prix Italia non è solo un concorso, ma un laboratorio di visioni. “Qui l’innovazione non è illusione, ma un’occasione di verità e prospettiva”, spiega Chiara Longo Bifano, segretaria generale del premio.
Il festival, che quest’anno si inserisce anche nelle celebrazioni per i 2500 anni di Neapolis, culminerà il 24 ottobre con la cerimonia di premiazione: oltre ai riconoscimenti tradizionali, sarà consegnato per la prima volta il Global South Award, insieme al Premio Signis, al riconoscimento della giuria studentesca delle università campane e al prestigioso “Premio dei Premi” del Presidente della Repubblica. A decretare i vincitori saranno figure di spicco della cultura e dei media internazionali, dal giapponese Ken-Ichy Imamura (NHK) alla francese Emelie De Jong (Radio France).
Napoli diventa così il crocevia dove l’informazione globale incontra l’immaginazione, e dove la creatività si mette al servizio di una domanda urgente: come raccontare il presente senza smarrire il futuro.