Cinecittà ha celebrato Francis Ford Coppola con un tributo senza precedenti, in occasione dell’anteprima italiana del suo ultimo film, Megalopolis. Organizzato dal Ministero della Cultura in collaborazione con Cinecittà, l’evento ha sancito un profondo riconoscimento per l’opera e il lascito di uno dei più grandi cineasti della storia. A Coppola è stata simbolicamente consegnata la “Chiave di Cinecittà” e, per la prima volta nella storia degli studi, una strada è stata intitolata a un regista: il “Viale Francis Ford Coppola” entra ufficialmente nella toponomastica di Cinecittà.
Non è un segreto che l’Italia abbia avuto un ruolo cruciale nella formazione di Coppola, che ha sempre sottolineato quanto il neorealismo italiano abbia influenzato la sua estetica e il suo approccio al cinema. Il legame tra il regista e Cinecittà si è radicato durante le riprese de Il Padrino Parte III nel 1990, quando Coppola lavorò tra le mura degli studi romani per le scene ambientate in Vaticano. Un’esperienza che, come lui stesso ha più volte ricordato, gli ha permesso di immergersi in quella “magia del cinema” che Cinecittà ha incarnato fin dalla sua fondazione. “Lavorare qui è come camminare tra i giganti”, dichiarò Coppola durante un’intervista dell’epoca, riferendosi al peso storico di quel luogo, che ha visto passare Fellini, De Sica, Rossellini e Visconti.
La cerimonia di oggi è stata condotta dal Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, insieme alla Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia e all’Amministratore Delegato Manuela Cacciamani. La commozione era palpabile quando la Chiave di Cinecittà è stata consegnata a Coppola, un gesto che ha voluto suggellare il contributo rivoluzionario del regista al cinema mondiale. “Coppola non è solo un regista”, ha dichiarato Borgonzoni, “è un architetto del sogno, un creatore di mondi che ha saputo fondere poesia e spettacolo come pochi altri nella storia del cinema”. Ha poi ricordato come i film di Coppola degli anni ’80, tra cui I ragazzi della 56ª strada e Rusty il selvaggio, abbiano definito un’epoca, affermando: “Sono film che hanno cambiato la percezione del cinema, tanto da rimanere impressi nelle generazioni come punti di riferimento estetici e narrativi”.
L’intitolazione del viale a Coppola rappresenta una sintesi perfetta del passato e del futuro di Cinecittà. Chiara Sbarigia ha sottolineato come il nome del regista, ora scolpito nella toponomastica degli studi, sia un simbolo di continuità tra il glorioso passato di Cinecittà e la sua ambizione di diventare un centro globale di innovazione artistica. “Coppola incarna lo spirito di ricerca e sperimentazione che guida il nostro lavoro. Megalopolis, il suo ultimo film, è un’opera ambiziosa che, come poche altre, osa immaginare una città ideale, un luogo dove la civiltà può essere rifondata. È come se il cerchio si chiudesse qui a Cinecittà, un luogo che ha sempre creduto nelle utopie cinematografiche”.
L’importanza della giornata non si è limitata ai riconoscimenti ufficiali. Questa sera, Megalopolis sarà proiettato in anteprima nazionale al Teatro 10 di Cinecittà, in occasione della pre-apertura della 19ma edizione della Festa del Cinema di Roma. La scelta della location non è casuale: il Teatro 10 è lo stesso dove Fellini girò alcuni dei suoi capolavori, e la decisione di proiettare proprio qui il film di Coppola assume un significato simbolico, come a voler sancire un passaggio di testimone tra due giganti del cinema mondiale.
La trama di Megalopolis, un film che sfida le convenzioni di genere e immagina un futuro in cui una città chiamata New Rome viene ricostruita sulle rovine di un mondo in declino, riflette l’incessante ricerca artistica di Coppola. Il film, che ha visto un lungo e complesso processo produttivo, è già stato definito “un’opera mastodontica” dalla critica americana, e molti vedono in essa il coronamento della carriera del regista.
Domani, il regista sarà protagonista di un incontro pubblico all’Auditorium Parco della Musica, dove dialogherà con gli studenti di cinema e i giurati della sezione autonoma Alice nella Città. L’incontro verrà registrato e conservato negli archivi dell’Istituto Luce, un ulteriore riconoscimento dell’impatto duraturo che Coppola ha avuto e continua ad avere sull’arte cinematografica.