Nei cinema quest’anno il Natale è già arrivato e ha le sembianze di un Robot Selvaggio.
Se siete i tipi che si emozionano con le favole animate – ad esempio se avete tenuto il fiato sospeso quando la biciletta con dentro ET prende quota, o se avete pianto nel vedere la distruzione di Pandora – beh, allora potete stare sicuri che Il Robot selvaggio, la nuova creazione firmata DreamWorks Animation, toccherà le (vostre) giuste corde.
Intanto perché Il Robot Selvaggio è l’adattamento cinematografico di una straordinaria opera letteraria, l’amato e pluripremiato romanzo illustrato per ragazzi di Peter Brown che porta il medesimo titolo e che, nel 2016, è diventato un fenomeno, balzando al primo posto della classifica dei bestseller del New York Times. Poi anche perché possiede tutto gli ingredienti per far breccia nei cuori e raccontare tematiche umane e ambientali con le quali siamo chiamati a confrontarci.
La storia racconta le avventure di un robot – Rozzum 7134 (onestamente potevano pure cambiargli nome in italiano perché richiama tanto la parola “rozzo” con cui davvero poco questa creatura ha a che fare…) , abbreviato “Roz” – che dopo un naufragio si ritrova su un’isola disabitata dove dovrà imparare ad adattarsi all’ostile ambiente circostante, costruendo gradualmente relazioni con gli altri animali dell’isola e finendo per adottare un’ochetta orfana (peraltro a causa sua, anche se indirettamente…) che, avendola vista per prima dopo la schiusa del suo uovo, la considera come sua madre.
Diciamo che gli ingredienti perché sia un successo al botteghino – badate bene apprezzato non solamente dai più piccoli! – ci sono tutti: scritto e diretto dal pluricandidato all’Oscar Chris Sanders – sceneggiatore e regista di Dragon Trainer, I Croods e Lilo & Stitch di Disney Animation Studios – Il Robot selvaggio è prodotto da Jeff Hermann (Baby Boss 2 – Affari di famiglia della DreamWorks Animation; co-produttore del franchise Kung Fu Panda).
Oltre a regia e produzione, un altro punto di diamante è costituito dai doppiaggi dei personaggi animati. Se è assolutamente consigliata la versione inglese, dove a dare voce ai protagonisti sono la vincitrice del premio Oscar Lupita Nyong’o (nota ai più per Black Panther) nel ruolo di Roz insieme al candidato agli Emmy e al Golden Globe Pedro Pascal, alla vincitrice dell’Emmy Catherine O’Hara al candidato al premio Oscar Bill Nighy e alla candidata al premio Oscar Stephanie Hsu per citarne alcuni, ci difendiamo bene anche con le sempre apprezzabili voci italiane, tra cui citiamo Esther Elisha e Alessandro Roia.
Insomma, il film non solo tra colori ed effetti speciali, ma anche tra battute e coccole, è proprio ben riuscito e tenero e vale la pena vederlo, meglio ancora se con tutta la famiglia (e un pacco di fazzolettini di scorta per i più romanticoni).
PS: se il successo del libro ha ispirato una trilogia (che comprende gli altri due libri intitolati “La fuga del robot selvatico” e “The Wild Robot Protects”) e che è valsa a Brown una sfilza esagerata di premi (tra cui un Children’s Choice Award come illustratore dell’anno, due Irma Black Honors, un Golden Kite Award e un New York Times Best Illustrated Book Award) si può pensare che anche la versione cinematografica avrà un seguito…