Gian Maria Volonté, un nome che evoca immediatamente l’immagine di un uomo dalle mille sfaccettature, un attore capace di incarnare ogni sfumatura dell’animo umano con una maestria ineguagliabile. La sua eredità artistica continua a risuonare potente, e a ricordarcelo è il documentario Volonté – L’uomo dai mille volti di Francesco Zippel, presentato il 2 settembre alla 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Venezia Classici Documentari sul Cinema.
In occasione del trentennale della sua scomparsa, questo omaggio cinematografico si propone di esplorare l’essenza di Volonté, non solo come attore, ma come individuo profondamente impegnato e politicamente consapevole. Gian Maria Volonté è stato un titano del cinema italiano, uno di quei rari artisti che riescono a trasformare ogni ruolo in un’opera d’arte, rendendolo unico e indimenticabile. Dal Michelangelo scolpito con sguardi intensi ai pistoleri dei western di Sergio Leone, dai ribelli dei film di Petri alle figure eroiche e tragiche dei drammi di Lizzani, Volonté ha segnato un’epoca con la sua presenza magnetica e il suo ineguagliabile talento.
Il documentario di Zippel non si limita a ripercorrere la carriera di Volonté, ma ne esplora l’anima attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto, amato e ammirato. È un viaggio intimo e appassionato, arricchito da immagini e filmati inediti che riportano alla luce momenti e dettagli della sua vita, sia pubblica che privata. Tra le voci che ne tracciano il ritratto, spiccano quelle della figlia Giovanna Gravina Volonté, di attori come Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, e Toni Servillo, e di registi come Marco Bellocchio e Margarethe Von Trotta.
Ma chi era davvero Gian Maria Volonté? Oltre a essere un attore camaleontico, era un uomo che viveva il suo mestiere con una passione quasi ossessiva, come sottolinea Zippel nelle note di regia. La sua carriera, lunga quasi quarant’anni, è stata un continuo dialogo con il mondo, attraverso personaggi che riflettevano non solo la sua curiosità intellettuale, ma anche una profonda volontà di narrare le verità nascoste della storia.
Francesco Rosi, regista con cui Volonté ha collaborato in più occasioni, lo descriveva come un uomo mosso da un’energia inesauribile, un vero artigiano del cinema che viveva ogni ruolo con intensità. E proprio questo spirito d’avventura, questo desiderio di far rivivere la vita attraverso il cinema, è ciò che emerge prepotente dal documentario di Zippel.
Il film, che verrà distribuito nelle sale il 23, 24 e 25 settembre come evento speciale, non è solo un tributo a un gigante del cinema, ma anche un invito a riscoprire un artista che, con la sua integrità e dedizione, ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema italiano e mondiale.
Zippel, regista e produttore attivo nel mondo del documentario sin dai primi anni 2000, ha già portato sullo schermo ritratti di grandi figure come Pasolini, Fellini e Wes Anderson. Con Volonté – L’uomo dai mille volti, il suo terzo film presentato alla Mostra di Venezia, conferma il suo talento nel raccontare l’essenza di personalità straordinarie, costruendo un ponte tra passato e presente, tra memoria e attualità.