Laura Morante è in scena la sera del 2 agosto (ore 21) alla Casa del Jazz per i Concerti nel Parco (iconcertidelparco.it) con lo spettacolo Prime donne Eroine e vittime nell’opera di Giacomo Puccini. L’evento, scritto e interpretato da lei stessa, rende omaggio alle eroiche e travagliate figure femminili create da Puccini. Ideato da Elena Marazzita (Produzione AidaStudioProduzioni) e accompagnato dal soprano Francesca De Blasi, con Antonello d’Onofrio al pianoforte e Davide Alogna al violino, lo spettacolo esplora le vite complesse delle protagoniste pucciniane: Tosca, Turandot, Manon Lescaut e Madama Butterfly.
Un tributo che non è solo un riconoscimento delle abilità compositive di Puccini, ma anche un riflesso delle attuali problematiche di genere, sottolineando come le sofferenze delle donne siano state una costante storica.
Le figure femminili dell’opera di Puccini incarnano una gamma di esperienze e lotte che, sebbene radicate nel loro contesto storico, trovano risonanza anche nel mondo contemporaneo. Tosca, con la sua gelosia e passione, rappresenta l’intensità delle emozioni femminili, mentre Madama Butterfly, con la sua ingenuità e dedizione, incarna la vulnerabilità e la fedeltà. Manon Lescaut, nella sua futilità e desiderio di lusso, rivela le tensioni tra amore e materialismo, e Turandot, la regina fredda che trova infine redenzione, simboleggia la capacità di cambiamento e crescita personale.
Il legame di Morante con la musica ha radici profonde che risalgono alla sua infanzia. Cresciuta in un ambiente in cui si ascoltava Mozart, ha poi scoperto il ‘700 con Cimarosa, approdando infine ai grandi nomi dell’opera italiana come Verdi, Bellini e Rossini, per poi trovare in Puccini una fonte di ispirazione unica. Questa passione per la musica ha reso possibile la trasposizione dei libretti delle opere in testi per il reading, un compito non sempre semplice. Tra tutti, il libretto di Madama Butterfly emerge per la sua bellezza poetica e la scrittura che quasi si presta alla recitazione, grazie al talento di Giacosa e Illica.
Durante lo spettacolo, Morante dedica circa dieci minuti a ciascuna delle quattro opere, offrendo una visione critica e personale delle protagoniste. Butterfly, Tosca, Manon e Turandot, pur nelle loro imperfezioni, rappresentano diverse sfaccettature della femminilità e delle loro lotte. Butterfly è ingenua, Tosca gelosa, Manon futile, mentre Turandot è l’unica delle protagoniste pucciniane a non avere una fine tragica. La sua storia nasce da una fiaba sanguinaria di Gozzi, dove aspiranti mariti vengono uccisi. Alla fine, Turandot si redime, trovando un lieto fine, a differenza di Tosca e Butterfly che si suicidano e di Manon che muore dopo una vita turbolenta.
In un mondo in cui le problematiche di genere sono ancora tristemente attuali, spettacoli come quello di Laura Morante diventano cruciali per mantenere viva la consapevolezza e stimolare il dibattito. Le donne pucciniane, con le loro vite intricate e spesso tragiche, ci ricordano la forza, la vulnerabilità e la complessità dell’esperienza femminile.
Attraverso la sua interpretazione, Morante non solo rende omaggio a queste figure immortali, ma invita il pubblico a una riflessione profonda sulle dinamiche di genere, celebrando la resilienza e la capacità di rinascita delle donne di ogni epoca.