Vita meravigliosa è un ritratto in versi e in musica di Patrizia Cavalli, tra i poeti italiani contemporanei più letti ed amati. Per essere davvero assaporate, queste poesie vanno viste a teatro: recitate da Iaia Forte, con le musiche e le canzoni di Diana Tejera, le più sicure e affidabili interpreti di questa poesia. È possibile, così, entrare quasi per la prima volta tra questi versi capricciosi e sapienti, al cui centro regna incontrastato amore e la sua sintomatologia.
Così raccontano il loro spettacolo e il rapporto con Patrizia Cavalli
“Ho conosciuto Patrizia Cavalli molti anni fa, grazie a Carlo Cecchi, durante le prove del Sogno di una notte d’estate di Shakespeare, da lei tradotto. Conoscevo e amavo le sue poesie e questo mi portava ad avere una certa timidezza nei suoi confronti, ma diventammo subito amiche, grazie a immediate confidenze amorose, al reciproco interesse per il buon cibo, il tempo perso e il vino. Mi dava consigli preziosi e mai convenzionali su Titania ed ero cosi sedotta dal suo spirito e dalla sua intelligenza che iniziai a chiederle consigli su tutto, dai problemi pratici a quelli più sottili. Il tempo trascorso insieme era sempre prezioso, divertente, speciale. Da quando non c’è più, rileggo quasi ogni giorno le sue poesie: mi sembra che me la facciano riapparire, mi fanno sentire ancora in sua compagnia. Ecco perché con Diana abbiamo pensato a uno spettacolo su di lei. Perché attraverso il teatro e la sua poesia ci sembra di richiamarla a noi, di ritrovarla, di ricreare quel tempo senza tempo che la sua presenza ci ha regalato”.
Iaia Forte
“Dal momento in cui ho conosciuto le poesie di Patrizia Cavalli non me ne sono più separata. In particolare Pigre divinità e pigra sorte è stato per me una sorta di oracolo portatile che mi accompagnava ovunque. Un libro che mi era necessario, rispondeva a tutte le mie domande. Molti anni fa, mi venne in mente di musicare una delle poesie di quel libro e chiesi alla casa editrice il permesso di pubblicarla. Fu grazie a loro che ebbi il contatto di Patrizia, la quale, grazie alla simpatia che aveva per il mio cognome, mi rispose immediatamente. Il caso voleva che avesse una storia personale con le teiere e che il mio cognome (che è spagnolo, ma lei pronunciava all’italiana) le piacesse particolarmente. Patrizia aveva inoltre una venerazione per i nomi, per la loro capacità quasi magica di evocazione, per il loro suono. Ebbi così la fortuna di conoscerla e il privilegio di diventare sua amica. Iniziò così uno dei periodi più belli della mia vita: tutte le sere insieme a fare cenette, a scrivere canzoni, a bere ottimi rhum e fare le 4 del mattino con una felicità rara, infantile, come appena scoperta. Ho viaggiato molto insieme a Patrizia, portando in scena le nostre canzoni e le sue poesie. Ci è sembrato allora naturale, con Iaia, portare avanti le sue parole attraverso questo spettacolo”.
Diana Tejera