Presentato fuori concorso a Venezia 80 il 50esimo film di Woody Allen: “Coup De Chance”. Il regista, ostracizzato a Hollywood per le accuse di molestie sessuali dalle quali è stato assolto per ben due volte, ha diretto un nuovo film europeo, girato in francese, con protagonisti Lou De Laage, Valerie Lemercier, Melvil Poupaud, Niels Schneider. In Italia sarà distribuito da Lucky Red.
Allen porta a Venezia 80 una storia di passioni che si dipinge di dramma e crimine
Fanny (Lou de Laâge) e Jean (Melvil Poupaud) sembrano la coppia ideale: sono entrambi professionalmente affermati, vivono in uno splendido appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi e sembrano innamorati esattamente come quando si sono conosciuti. Ma quando Fanny si imbatte per caso in Alain (Niels Schneider), un ex compagno di liceo, viene travolta. I due iniziano a frequentarsi e si avvicinano sempre di più, innescando delle reazioni inarrestabili.
“Chi disse “Preferisco avere fortuna che talento” percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita”. La celebre frase di uno dei più importanti film di Woody Allen, “Match Point”, potrebbe descrivere l’esistenza di Jean, uno dei protagonisti di “Coup De Chance”, marito metodico e possessivo di Fanny che afferma che la fortuna si costruisce, così come ha fatto lui, ad ogni costo. Woody Allen dopo “Midnight in Paris” torna a Parigi per raccontare una storia di passioni che si tinge presto di dramma e crimine, argomento caro al regista newyorkese, senza rinunciare ovviamente al suo peculiare umorismo.
Coup De Chance – Nulla si può contro il caso
Ancora una volta, quindi, è il caso, anzi, per citare il titolo del film, sono i colpi di fortuna (o di sfortuna) a guidare le esistenze dei personaggi di Allen, travolti sempre da relazioni complicate, da insoddisfazione, da tradimenti. La natura umana è volubile e crudele, e Woody Allen lo sa bene, e il regista la affronta e la racconta sempre con cinismo pungente e leggerezza.
“Il tuo è un matrimonio felice?”, chiede Alain a Fanny, “Pensavo che lo fosse”, gli risponde la donna, uno schema che si ripete spesso nei film di Allen come nella realtà: i suoi personaggi credono profondamente nell’amore e spesso pensano di aver incontrato l’uomo o la donna della vita, salvo voltare lo sguardo e rimanere ammaliati da qualcun altro, come succede a Fanny.
Fermata per strada da Alain che non la vedeva dai tempi del liceo, la donna rivolge lo sguardo verso un destino diverso da quello al quale pensava di essere destinata, sarebbero bastati 5 minuti di ritardo per far rimanere tutto come programmato, o per intraprendere un’altra strada ancora. Jean invece crede di essere artefice del proprio destino, di controllare tutto come fa con il suo amato trenino, un personaggio profondamente comico pur nella sua estrema serietà e nel suo modo crudele di affrontare gli ostacoli.
Woody Allen rimane nella sua comfort zone dirigendo un film sulla falsariga di “Match Point” (ma in quel caso possiamo parlare di capolavoro), e del meno riuscito “Irrational man”. “Coup De Chance”, illuminato dall’elegante fotografia del maestro Vittorio Storaro, è un film senza grandi picchi, se non nel tragicomico finale, ma gradevole, che sicuramente sarà apprezzato dal pubblico più affezionato di Allen.