Tailleur, rossetti e tacchi a spillo per una versione ironica e contemporanea di As you like it di William Shakespeare in cui trionfa la libertà di amare, oltre i generi, le forme e le convenzioni.
Roberta Torre, regista capace di ibridare stili e linguaggi, pluripremiata per film come Tano da morire, Sud Side Story, Mare Nero, Le favolose, firma la nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova, presentata in prima assoluta dal 20 giugno al 2 luglio a Genova al Parco dell’Acquasola, in collaborazione con Il Comune di Genova e il sostegno di Iren.
Se già William Shakespeare giocava con un pubblico consapevole del fatto che tutti i personaggi erano interpretati da uomini (non essendo permesso alle donne di recitare), la girandola di travestimenti e scambio di ruoli al centro della trama è qui amplificata dall’interpretazione delle Nina’s Drag Queens, apprezzato collettivo di attori e danzatori che del travestitismo hanno fatto il proprio marchio di fabbrica.
«In As you like it la maschera prende il suo antico significato di nascondimento per rivelare la natura mutevole e fluida dei nostri personaggi, che ci svelano chiaramente un antico segreto, oggi finalmente sulla bocca di tutti: si è indifferentemente maschi o femmine, o piuttosto si è maschi e si è femmine, a seconda dei casi e delle circostanze, dell’evenienza e del sentimento, della possibilità e della necessità, così come ci piace o a vostro piacere» afferma Roberta Torre nelle note di regia.
Ma lo spettacolo è anche un incontro di generazioni diverse: le Nina’s Alessio Calciolari, Gianluca di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo (che cura anche la traduzione e la drammaturgia) e Ulisse Romanò saranno affiancati da quattordici attori appena diplomati alla Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, pronti a cantare e danzare sulle coreografie di Claudia Monti, al ritmo delle musiche originali composte da Mario Conte o su iconici brani degli anni Sessanta e Settanta.
Sono questi, infatti, i riferimenti temporali che Roberta Torre sceglie rispettivamente per caratterizzare la Corte regale e corrotta da cui scappa Rosalinda, la protagonista dell’opera, e la foresta di Arden, dove trova rifugio tra hippies e figli dei fiori, spacciandosi per un ragazzo di nome Ganimede. Dopo i mille equivoci che da sempre divertono il pubblico, la commedia shakespeariana arriverà al suo lieto fine in un tripudio di matrimoni.
Raffinati e vintage, i costumi sono curati dal due volte candidato all’Oscar Massimo Cantini Parrini, che ha attinto al proprio archivio e a quello della Sartoria Tirelli. A completare il forte impatto visivo dello spettacolo le scene di Lorenzo Russo Rainaldi e le luci di Aldo Mantovani.