Il festival estivo Raffaello per Roma ’22, volge al termine. In scena gli spettacoli dell’ultima settimana di programmazione. La rassegna si svolge negli spazi esterni solitamente inaccessibili di quello che fu il primo alloggio del “divin pittore” appena giunto a Roma, la Casina del Curato o di Raffaello – sita nella attuale via Jacovacci – preziosa struttura quattrocentesca miracolosamente sopravvissuta ai secoli.
Il Circolo della Pipa, che ha sede nello spazio da sempre, ne concede l’uso alla manifestazione con tutte le comodità presenti (servizi, ristoro, giardino d’accoglienza). La facciata a monte della Casina funge da affascinante scena fissa degli spettacoli e il giardinetto in pendenza sotto gli alberi crea una naturale, preziosa platea.
Il Festival Raffaello per Roma (nato in occasione del cinquecentenario raffaellesco 2020 e cresciuto nel 2021) aggiunge da quest’anno un sottotitolo che ne caratterizza la specificità: Ritratti d’autore. Sulla scena sfilerà una galleria di ritratti di grandi personaggi raccontati da interpreti di assoluta e riconosciuta qualità, un unicum nel panorama festivaliero italiano.
Tra gli ultimi appuntamenti, da non perdere il 27 luglio, Maturina Fantesca, erede di Leonardo Da Vinci di e con Patrizia La Fonte. Ci troviamo ad Amboise, nel novembre 1519. In un disimpegno accanto alla cucina nel maniero di Clos Lucé gli scritti e alcuni ritratti su tavola attendono di essere consegnati agli eredi di Leonardo da Vinci, morto il 2 maggio, mentre era ospite del re Francesco I. Maturina, l’ultima governante di Leonardo, realmente esistita e citata nel suo testamento, non ha dato modo di sapere altro di sé. Qui, lei ha vissuto accanto a Leonardo negli ultimi anni, si è fatta una sua idea delle cose e delle persone e non mancherà di dirne ai visitatori. E si rivolge al pubblico: sono loro gli inviati a prendere gli scritti e i quadri per Francesco Melzi e Giacomo Caprotti? Sono essi banchieri o pellegrini? Vorranno prenderla a servizio o comprare da lei il ritratto di “Monna Vanna”, la “Gioconda Nuda”?
Il 28 e 29 luglio, Viva la Vida, Frida Kahlo e Chavela Vargas di Valeria Moretti con Francesca Bianco ed Eleonora Tosto chitarra Matteo Bottini – video Caterina Botti e per la regia di Carlo Emilio Lerici. Lo spettacolo indaga la storia d’amore tra Frida e Diego Rivera ricordata per essere stata intensa e passionale, altrettanto intenso è stato l’amore e profonda l’amicizia che ha legato Frida Kahlo alla mitica cantante messicana Chavela Vargas. In un immaginario racconto/dialogo tra Frida Kahlo e Chavela Vargas, Francesca Bianco, che dà voce alla pittrice ed Eleonora Tosto, che interpreta le canzoni, si alternano in uno scambio di emozioni e suggestioni oniriche, nelle quali arte, musica e vita appaiono imprescindibili.
Tra gli appuntamenti, il 30 luglioWhy‚ Clitennestra‚ why? di Marguerite Yourcenarn con Miana Merisi, Alessandra Corona (Danzatrice) E Guido Tuveri (Danzatore) . Regia Maria Assunta Calvisi
Voce Fuori Campo Luigi Tontoranelli
In Fuochi la Yourcenar ha raccolto una serie di prose liriche collegate dal tema dell’amore. Perché Clitennestra ci riguarda oggi? Cosa ha da svelarci un uxoricidio in un’epoca di femminicidi efferati e ormai ricorrenti come un virus? Lo spettacolo vuole affondare le mani in questo terreno scivoloso. Tre donne: un’attrice in scena ad esprimere con le parole le trepidazioni di una donna uscita dalla mitologia e calata in una realtà senza tempo; una danzatrice sulla scena che le fa da contraltare con la forza del proprio corpo; una danzatrice sullo schermo a far vivere Clitennestra nella contemporaneità.
Dal 31 luglio al 7 agosto, Giallo Raffaello di Riccardo Bàrbera e Barbara Chiesa con Stefania Ventura, Gioele Rotini e Melania Fiore per la regia Barbara Chiesa. Si tratta del terzo anno di repliche del fortunato giallo teatrale ambientato nella Casina di caccia che fu primo alloggio di Raffaello a Roma.Un mistero mai chiarito: quale fu la vera causa della morte di Raffaello Sanzio da Urbino? Non vi furono inchieste, solo commemorazioni. L’amante di Raffaello fu allontanata senza farne il nome. Ebbene, l’inchiesta la facciamo noi, oggi, utilizzando come investigatore d’eccezione colui che per primo tentò di penetrare i segreti artistici e personali del grande urbinate: Giorgio Vasari, il quale, circa vent’anni dopo la morte del grande pittore, si accinse a scriverne la biografia per includerla ne Le Vite.
Il 3 e 4 agosto, Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf con Barbara Chiesa. E’ un testo pensato per la voce. Due conferenze tenute da Virginia Woolf a Cambridge, nell’ottobre del 1928. Come sempre accade per i grandi classici, il tempo non scalfisce in nulla il messaggio, anzi, col senno di poi, aggiunge valore e freschezza alle idee. In queste riflessioni c’è forza e determinazione, alla ricerca dello spazio in assoluto: storico, metafisico, temporale, letterario, architettonico, come pensava Virginia. Alcuni passi dei saggi sono stati il canovaccio per letture pubbliche o universitarie. La mise en èspace di Barbara Chiesa ci condurrà nell’anima di Virginia Woolf: la voce è il migliore strumento di conoscenza dello spirito.
Si chiude il 5 agosto con La castellana‚ un noir con Melania Fiore musiche di Antonio di Pofi scritto e diretto da Giuseppe Manfridi. Prigioniera della sua bellezza e protetta dai privilegi del censo che il matrimonio le aveva guadagnato, la contessa Erzsébet Báthory (1560-1614) convinta che il sangue delle fanciulle vergini le garantisse un’avvenenza eterna, fece del suo castello uno spaventoso luogo di sterminio seriale.
I documenti del processo che la condannò a essere murata viva, parlano di 650 vittime. La Báthory aveva creato un sistema perfetto per adescare giovani ragazze al fine di tradurre il loro sangue nel cosmetico di cui aveva bisogno. Un autentico noir, Melania Fiore, guidata dall’autore, in una prova d’attrice di grande spessore.