Cosa accade quando mescoli talento, voce sbalorditiva e generose dosi di presenza scenica senza pari? Ottieni l’indomabile LP. Sul palco della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica , Laura Pergolizzi ha presentato il nuovo album, Churches.
Per chi non lo sapesse, la voce di LP è qualcosa che deve essere ascoltata dal vivo per coglierne la potenza. È quasi ultraterrena, ma appartiene a un personaggio molto semplice che riesce a creare una connessione speciale con il suo pubblico come pochi altri. E non solo per la musicalità delle sue canzoni ma anche per i testi che parlano del desiderio di essere amati, del tentativo di appartenere.
Su due piattaforme rialzate ai lati del palco le luci disegnano la silhouette di LP mentre si prepara a intonare “When We Touch” dove mette in mostra fin da subito la sua incredibile estensione vocale. È accattivante, individuale e non perde un colpo. Si muove sicura sul palco mentre la sua aura inizia a riversarsi sul pubblico.
Strimpellando con un ukulele, LP esegue “Goodbye”, a volte con le braccia protese verso il pubblico, quasi a volerlo inglobare in un abbraccio. E poi, Girls Go Wild, Everybody’s Falling in Love, When We’re High, No Witness, tutte canzoni che sembrano prendere vita propria sul palco. Dopo “Muddy Waters”, LP e Alex Feder, il suo chitarrista di lunga data, si siedono su uno sgabello al centro del palco per eseguire “Rainbows” e subito dopo “Churches”, la title track dell’album, una parola che risuona potente nella Cavea: “Ognuno di noi ha una ‘chiesa’ dentro sé, dove custodisce paure e segreti”.
In Strange ci rassicura che “tutti possono ricevere amore , possono fare sesso” mentre in My Body” ricorda che “ognuno di noi ha comunque bisogno di qualcuno che non lo faccia sentire solo”..
Un artista che si distingue per un affresco sonoro dove sperimentazione artistica e studi trovano il loro naturale connubio, per il caratteristico fischio vitreo, e per testi frizzanti e aperti che raccontano senza pregiudizi e tabù di amore, sesso, denaro e giustizia sociale, solo per citarne alcuni.