Tony Valdovinos è arrivato negli Stati Uniti dal Messico quando aveva 2 anni. Ama il suo paese di adozione e gli attacchi dell’11 settembre lo hanno convinto ad arruolarsi nei Marines a 18 anni per difendere il suo paese. O almeno quello che considerava tale. Perché quando è stato respinto dall’ufficio reclutamento di Phoenix , in Arizona, Valdovinos ha scoperto la verità sul suo status immigrato irregolare.
L’ormai 31enne difensore dell’immigrazione e dei diritti di voto ha raccontato che quando ha chiesto spiegazioni a sua madre, lei gli ha risposto che tutti i membri della sua famiglia sono considerati “non documentati”, il che significa zero, nessun permesso, niente”.
Valdovinos ha deciso di condividere la sua storia con il mondo attraverso il musical il “¡Americano!”, in anteprima al New World Stages . Valdovinos ha trasformato la sua delusione per il suo status di immigrato in impegno politico iscrivendosi a Deferred Action for Childhood Arrivals, il programma avviato dall’ex presidente Barack Obama nel 2012 che consente agli immigrati negli Stati Uniti da bambini di lavorare e ed evitare che sia deportati.
La storia ha debuttato a Phoenix nel 2019 e sto è rivelato subito un successo di pubblico e critica. Con un cast quasi tutto latino con il titolo del “orgoglioso colombiano” Sean Ewing (“West Side Story” e “Amazing Grace” a Broadway), lo spettacolo è ora arrivato a New York City grazie allo sforzo produttivo del Quixote Productions di Roses in associazione con Chicanos Por La Causa, un’organizzazione di gruppo di difesa della giustizia sociale che lotta per i diritti delle minoranze.