Presenti all’evento il Presidente DMO Pierluigi Cianni e il direttivo DMO, i partner del progetto, Roberto Cipresso (winemaker di fama internazionale e scrittore), lo chef Paolo Gramaglia (1 Stella Michelin, Ristorante President di Pompei). Testimonial della serata Antonello Fassari.
Il progetto si pone come obiettivo il raccontare la storia della terra del territorio attorno alla città di Roma e proporre esperienze attorno al vino, in particolare il Cesanese, vitigno autoctono rappresentativo del Lazio.
Arte da bere darà luogo a narrazioni traversali che spazieranno da eventi enogastronomici, culturali e anche artistici.
Sono stati coinvolti 20 enti, 7 pubblici e 13 privati, tra i quali il Comune di Valmontone, il Comune di Piglio, l’Università “La Sapienza” di Roma, Valmontone Outlet, IIS Gramsci di Valmontone, IISP Rosario Livatino Turistico Alberghiero Cave, IPSSEOA Buonarroti Alberghiero Fiuggi, Associazione Culturale Artenova, Associazione Culturale Xenia, rete di imprese dei Castelli della Sapienza, Monti Lepini e Prenestini, rete di imprese di Valmontone città, agenzia di viaggi e tour operator Think Away Viaggi, agenzia di viaggi Wanderlust Viaggi, Enoteca di Pi, Autoservizi Cerci, Piglio in arte, associazione per la gestione della strada del vino cesanese, azienda speciale servizi integrati comunali, proloco di Valmontone, proloco di Piglio.
In conferenza stampa è stato presentato, inoltre, Tartufo più, il progetto lanciato nel 2019 per avvicinarsi al mondo del tartufo e conoscere i segreti di un prodotto d’eccellenza italiano e del Lazio attraverso la degustazione delle creazioni realizzate con tartufi “a km 0” dagli chef Stefano Bartolucci di Rosso Divino e Riccardo Cori e Sonia Pontecorvi di Elle et Lui.
Sono intervenuti anche Antonella Parodi, cavatrice di tartufi; la “giovane” azienda agricola “Il Tartufo Lepino” nonché la docente Anna Maria Giusti, Presidente del corso di laurea di I livello in Dietistica, Ricercatore Dipartimento di Medicina Sperimentale, Unità di Ricerca in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione umana, Facoltà di Medicina e Odontoiatria, Università Sapienza di Roma.
Dichiarazioni Pierluigi Cianni, presidente DMO “Bibere de Arte”:
“Questo progetto parte dall’idea che Il vino è espressione di diversità e ricchezza per un territorio. Degustando un vino pregiato è facile chiedersi: «Quale storia di questa terra ci sta raccontando?». Nel nostro caso il territorio va da Piglio, capitale del Cesanese, a Valmontone, due città che dedicano grandi eventi al vino (il San Lorenzo Wine Festival a Piglio e Armonie di ottobre a Valmontone) e hanno due dimore storiche da valorizzare come Castello Colonna di Piglio e Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone”.
Dichiarazioni Roberto Cipresso – winemaker e scrittore
“La comunicazione più efficace per il vino di domani è strettamente legata alla contaminazione con arte, storia, cultura che devono correre a braccetto con i misteri che solo un calice di vino riesce ad evocare”.
Dichiarazioni Paolo Gramaglia – Chef 1 stella Michelin Ristorante President Pompei
“Essere parte di questo importante progetto è un grande privilegio e, al contempo, una enorme responsabilità, perché noi chef con il nostro lavoro rappresentiamo non solo le nostre filosofie di cucina, ma soprattutto l’Italia e la grande cultura eno-gastronomica che costituisce uno dei più importanti simboli del nostro Paese. La cultura gastronomica italiana e le nostre eccellenze produttive rappresentano, a mio avviso, un punto di riferimento che ci consente, in un “viaggio di tempo senza tempo”, di esprimere creatività ed innovazione nei piatti.
“Viaggiare, nel tempo e nello spazio, – conclude Gramaglia – è sapere dove andare e dove poter camminare, non seguire mai le orme ma le direzioni, quelle delle scoperte e delle emozioni. In questo il grande progetto “Arte da Bere” rappresenta una strada maestra da percorrere per “esplorare, con nuova attenzione, conosciuti orizzonti di gusto!”.