Quattro incontri formato streaming e poi, direttamente da New York, arriva – finalmente! – a Roma, in esclusiva europea, la mostra Women in Comics curata da Kim Munson e dalla leggendaria Trina Robbins.
Si tratta di una collettiva straordinaria, di 22 artiste americane che hanno fatto la storia dei comics made in USA, in programma dal 1° giugno a Palazzo Merulana.
Curati dalla fumettista e illustratrice Rita Petruccioli e della giornalista Francesca Torre i quattro incontri mettono a confronto alcune autrici di Women in Comics con cinque tra le più rappresentative colleghe italiane, su temi di rilevanza socio-culturale e attualità legate a movimenti femministi, arte militante, corpo femminile e rappresentazione nel disegno, antirazzismo, transfemminismo e intersezionalità, violenza e rapporto tra generi e identità nel fumetto.
Il primo degli incontri, che si svolgeranno tutti alle ore 18:00, è giovedì 18 marzo e ha per titolo Fumetto e femminismi: e noi dove eravamo? con Trina Robbins che incontra l’italiana Silvia Ziche, moderate dalla scrittrice Susanna Raule. Il 15 aprile è la volta dei Corpi rivoluzionari e donne che li disegnano. Con Emil Ferris e Coleen Doran che incontrano Sara Pichelli, insieme al giornalista RAI Riccardo Corbò. Quasi un mese dopo, il 13 maggio, è l’ora dei Balloon intersezionali insieme ad Alitha Martinez, Ebony Flowers, Fumettibrutti ed Elisa Macellari, con la moderazione a cura Bande de Femmes. Last but not least il 10 giugno arriva il Drawing Power: raccontare la violenza a fumetti. Protagoniste Trininad Escobar e Rita Petruccioli, con la moderazione a cura della Casa delle donne Lucha Y Siesta.
Il 1° giugno, a Palazzo Merulana, arriva l’esposizione Women in comics, una storia di autodeterminazione dei fumetti nordamericani grazie a 22 protagoniste che, esplorando amore, sessualità, creatività, discriminazione, indipendenza, attraversa gli anni ’50 fino alla psichedelia dei ’70 e del fumetto underground, fino alla scena mainstream di Marvel e DC Comics. Una bella novità, visto che la mostra è stata allestita una sola volta nel 2020 alla Galleria della Society of Illustrators di New York, associazione professionale fondata da Henry S. Fleming nel 1901 che pubblica Illustrators Annual, uno dei più importanti cataloghi di illustrazione del mondo.
Oltre alle tavole di Trina Robbins (prima fumettista della storia a disegnare Wonder Woman per una major come la DC Comics nel lontano 1986), saranno presenti opere originali di Afua Richardson e Alitha Martinez, autrici afroamericane vincitrici dell’Eisner Award per il loro lavoro su World of Wakanda della Marvel, spin-off di Black Panther di Ta-Nehisi Coates. Non mancano comics di Colleen Doran, che ha disegnato sulle sceneggiature di Neil Gaiman e Alan Moore e di Emil Ferris, creatrice del graphic novel cult La mia cosa preferita sono i mostri, premiato con il Fauve d’Or al Festival Internazionale di Angoulême come “Miglior fumetto dell’anno” del 2018.
Last but not least, saranno coinvolte personalità del calibro di (giusto per citarne alcune) Ebony Flowers (autrice del libro Hot Comb), Trinidad Escobar (fumettista e poetessa filippina di San Francisco), Tillie Walden (fumettista di Su un raggio di sole), Jen Wang (comic artist di Il Principe e la sarta) e Joyce Farmer (creatrice di Special Exits).
Le sorprese non finiscono, certo qui: a completare il già ricchissimo programma ci sarà la proiezione di She Makes Comics della regista Marisa Stotter, un documentario sulla storia mai raccontata delle donne nell’industria dei fumetti proiettato per la prima volta in Italia a ciclo continuo nella sala espositiva di Palazzo Merulana. E sarà anche collegato a un progetto didattico con le scuole italiane.