Nonostante lo scenario sia ancora molto inquietante e tutti i festival stiano rinviando o del tutto annullando i propri appuntamenti, ieri i Rencontres di Arles per la prima volta dopo più di 50 anni, i fotografi mostrano la loro energia e voglia di capire. La diretta su Instagram con Letizia Battaglia che Settimio Benedusi, artista, fotografo, intellettuale, ha tenuto alla sua 48° puntata martedì 28 aprile dice che, anche in un periodo così, c’è speranza. C’è speranza di mettere insieme belle teste, di ascoltare ragionamenti che nutrono, di vedere accadere cose nuove anche se si è ‘reclusi’. Partiamo da qui per la seconda puntata di Cosa fanno i fotografi nel tempo del Coronavirus, iniziato il 5 aprile.
50 sfumature di dirette con Settimio Benedusi
Dall’inizio del lockdown Settimio Benedusi è stato molto attivo e coinvolgente, informando costantemente dal suo profilo Instagram. Per esempio si è inventato un reportage per il Corriere della Sera di Milano all’ospedale Sacco, facendo da casa videochiamate al personale e dando dignità di immagine fotografica agli screenshot. Sempre su Instagram bandisce concorsi virtuali a tema per aspiranti fotografi, ma soprattutto ha tenuto dirette quotidiane. Sono ormai una cinquantina e afferma che si fermerà qui. Benedusi ha coinvolto fotografi, artisti, curatori, critici e intellettuali per parlare e ragionare di fotografia di fronte alla pandemia. Ha sfilato buona parte del Pantheon del mondo della fotografia italiana, trascinato in un dialogo incalzante e sottoposto ai commenti di un pubblico di fans (che ha anche preso appunti). Alcuni nomi: Nicolas Ballario, Toni Torimberth, Oliviero Toscani, Paolo Ventura, Massimo Vitali, Giovanna Calvenzi, fautrice e mediatrice anche dell’incontro on line con Letizia Battaglia.
Ospite d’onore Letizia Battaglia
L’incontro con Letizia Battaglia, 84 anni, in collegamento da Palermo, è stato in un ritratto in diretta molto riuscito. Una delle grandi lezioni sulla qualità dell’immagine, in questo tempo in cui tutti sono sbarcati sui social, ma soprattutto una lezione di fotografia e di umanità.
Anche la grande fotografa italiana, nota per i reportage di mafia, ma immensa per tutto il suo lavoro, – qui, nel 2019, nell’intervista a Monica Straniero – ha dovuto rinunciare ai suoi progetti in questo periodo. Niente lezioni con i suoi studenti, niente mostre, sospesi i workshop con le donne e con gli adolescenti, niente ritratti di nudo, il suo nuovo progetto. Si mostra con i capelli rosa, tra le piante in casa. Ora cucina per la famiglia, “ho stirato tutto quello che non ho mai stirato finora”, fotografa qualcosa nella dimensione domestica.
“La pandemia non è fotografabile”
“La pandemia non è fotografabile” ha detto Battaglia a Velvet Mag e Benedusi, che concorda in pieno, le ha fatto spiegare in diretta. “Ho visto fotografie di strade vuote – ha continuato – ma non questa è la pandemia. La pandemia è una disperazione, non puoi sintetizzarla con una foto, che andrebbe spiegata. O almeno, io non ci riesco. Forse con un insieme di foto. Cosa sono le strade vuote o le code o le mascherine? Le foto con le mascherine sono insopportabili. Magari verranno fuori. Forse ci saranno, ragazzi e ragazze, strepitosi, che dal balcone, dal cortile fotograferanno qualcosa. Le foto sono belle, importanti, quando vanno avanti da sole, senza spiegazioni”.
Una buona foto? “Racconta noi stessi”
E ancora, in un ragionamento sulla bella fotografia aperto da Benedusi, la Battaglia, che ha sofferto del pesante bagaglio delle sue foto di mafia, tocca l’essenza dell’essere fotografo e della fotografia: “Una buona foto non deve sempre raccontare un fatto importante. Si può raccontare se stessi in maniera forte anche fotografando una parete di un muro. Sono sicura che se metto dieci persone a fotografare un muro, un muro interessante, un muro segnato, ognuno farà un muro diverso. Mi viene in mente questo perché ognuno deve interpretare quel muro a seconda del muro che ha dentro”.
ToscaniCircus, workshop per mille persone
Vieni avanti, creativo! È il titolo, non molto incoraggiante (si scherza), del mega workshop gratuito e on line rivolto a fotografi o aspiranti tali che si tiene domenica 3 maggio guidato da Oliviero Toscani. Un’occasione davvero speciale. Alle dirette di Toscani abbiamo già accennato nella prima puntata. Il workshop è una novità assoluta. Una no-stop di 8 ore, dalle 11 alle 19 sulla fotografia. È aperto a tutti, professionisti e no, fino a mille persone. Sia gli ospiti, sia i partecipanti potranno intervenire visto che sarà una grande agora sulla piattaforma Zoom. E’ necessario iscriversi su ToscaniCircus.com ed è consigliato postare una propria fotografia sul proprio profilo Instagram sul tema “movimento” e con hashtag #toscanicircusmovimento. Queste immagini aiuteranno il confronto e la discussione. Iscrizioni entro sabato 2 maggio, in tempo utile per ricevere la mail.
Nasce un “netflix” della fotografia
A condurre la giornata di domenica ci saranno, oltre a Toscani, il mentore Nicolas Ballario, Settimio Benedusi, Marta Carelli e Susanna Crisanti. Quindi coraggio e iscriversi! Verrà inoltre lanciata l’iniziativa “toscanicircus”, il “Netflix” della fotografia che Oliviero Toscani sta mettendo in piedi. Per partecipare basta iscriversi ai canali di Toscani e per approfondire ogni giorno dalle 17.30 dal profilo instagram @olivierotoscanistudio c’è una diretta con anticipazioni.
Toscani, Battaglia, Benedusi, per questa puntata ci fermiamo qui. Alla prossima.