Uno scontro tra due donne, due madri, due migliori amiche. Un noir tutto al femminile nel nuovo film di Olivier Masset-Depasse, “Doppio Sospetto”, (in originale Duelles). Ambientato all’inizio degli anni Sessanta, Alice e Céline abitano in due case a schiera gemelle e sono legate da una grande amicizia, che le porta a condividere ogni cosa. Queste due casalinghe sembrano uscire da una pubblicità per elettrodomestici o un film di Hollywood. Fino a quando l’orrore arriva a oscurarne l’immagine. Un giorno, il figlio di Celine, Maxime, cade dalla finestra della sua camera da letto, quasi sotto gli occhi di Alice, che non può fare nulla per evitare la tragedia. Accecata dal dolore, Céline rimprovera ad Alice di non aver fatto il possibile per salvare suo figlio e sembra meditare una sconvolgente vendetta.
Regista dell’acclamato Illégal nel 2010, questa volta Masset-Depasse abbandona il naturalismo per un approccio ultra stilizzato, evidente nei set, nei costumi, nella fotografia e perfino nella storia. Ispirato ad un romanzo del 2012 di Barbara Abel – dal titolo Alice (Derrière la haine), Doppio Sospetto segna il ritorno alla dimensione più classica del thriller, quello a sfondo familiare, in omaggio ai grandi nomi del genere, da Hitchcock a David Lynch.
“Tutti i miei film parlano di donne“, rivela il regista. Penso che sia un tentativo di capire mia madre, una donna molto forte. Adoro rivelarmi attraverso questi personaggi. Mi permette di costruire ponti. Anche se sono un papà. mi riconosco molto in Alice“.
Un cinema di suspense quello di Masset-Depasse che diventa un modo per affrontare il lutto e la resilienza dopo la morte di un figlio. Le protagoniste sono messe spesso una di fronte all’altra ma sembra che si mordano la lingua pur di non rivelare le reali intenzioni. Il regista sceglie una narrazione elegante, seppure a tratti troppo distaccata, per mettere in scena una guerra psicologica sottilissima e dagli esiti imprevedibili. Di chi ci si può fidare e chi vuole vendetta? Se qualcuno vuole vendetta.
Un altro elemento fondamentale nel creare l’atmosfera complessiva del rapporto tra le due protagoniste è la musica: il compositore Fréderic Vercheval ha scritto una partitura straordinaria, che funziona
nel film come una sorta di “quarta dimensione”, capace di esprimere in profondità quello che la storia, la regia e gli attori non possono raccontare.
Accolto con entusiasmo al Festival di Toronto e vincitore di 9 premi Magritte, gli Oscar del Belgio, il film uscirà al cinema il 27 febbraio.