Selezionato come film di apertira della 76esima Mostra di Venezia, Le Verità, primo lavoro girato da Kore-eda al di fuori del Giappone, vediamo l’icona dello schermo francese Fabienne (Catherine Deneuve) impegnata nel tentativo di respingere con amara autoironia le domande ossequiose di un intervistatore. E’ una star del cinema francese circondata da uomini che la adorano e la ammirano. Quando pubblica la sua autobiografia, la figlia Lumir (Juliette Binoche) torna a Parigi da New York con marito (Ethan Hawke) e figlia.
L’incontro tra madre e figlia si trasformerà velocemente in un confronto: le verità verranno a galla, i conti saranno sistemati, gli amori e i risentimenti confessati.
Le verità cammina su un terreno pericoloso: un film con protagonista una stella che interpreta una stella, con una riunione di famiglia catartica e lo sguardo affascinato di un regista su una cultura, un cinema e una città che hanno abbagliato altri registi prima di lui. Ma Parigi nel film è praticamente lasciata come idea, un aneddoto sullo sfondo, mentre è la casa di famiglia e il set del prossimo film di Fabienne che incornicia davvero la storia.
Man mano che il film procede, i temi familiari del cinema di Koreeda iniziano a prendere forma: la linea sottile tra realtà e finzione su come come viviamo e vediamo le nostre vite; il peso del passato; l’invecchiamento e la famiglia. Deneuve gioca con il suo personaggio sullo schermo e fuori dallo schermo con indosso un cappotto di pelle di leopardo e occhiali da sole. Interpreta alla perfezione una diva complessa, crudele, a volte vulnerabile, misurando le sue emozioni con un’abilità che solo i grandi attori dimostrano di possedere.
Il film, nelle sale a partire dal 10 ottobre con Bim Distribuzione, più che un dramma familiare è un’occasione per godersi al meglio Deneuve e vedere come Koreeda esplora i segreti e le bugie che raccontiamo a noi stessi e alle persone anoi più vicine. Cosa rende una famiglia una famiglia? E’ questa la domanda che sembra porsi il regista. In questo senso, la mela – o la ciliegia – non cade così lontano dal precedente film di Koreeda, il vincitore della Palma d’Oro con