Siamo nel 2028 e l’avidità dell’uomo ha già procurato innumerevoli disastri ma il peggiore è il controllo dell’acqua che nella sola città di Los Angeles è in mano alla Clear Water Corporation. In un degrado morale e civile tutti sono contro tutti per procurarsi l’ambita risorsa e nella metropoli vige un severissimo coprifuoco. Criminali e civili combattono senza esclusioni di colpi per sopravvivere all’ingordigia delle multinazionali e dei loro difensori e anche la polizia è in stato di confusione totale.
Ma quando è il momento di rifugiarsi in un luogo sicuro i cattivi, regolarmente registrati si capisce, possono accedere all’unico ospedale a loro accessibile, l’Hotel Artemis che da anni è al loro servizio. In questo luogo, quasi una fortezza, si rifugia da tempo immemorabile la Nurse, l’Infermiera Jean Thomas, Jodie Foster, che armata di cuffie e valigetta cura in modo impeccabile ferite, dolori, buchi di pallottole o da drammi personali. Non esce nella realtà da un tempo infinito, da quando un evento terribile le è accaduto e ha smesso di voler vivere e amare.
La cosa che preme di più sottolineare qui è il chiaro riferimento a come le multinazionali stiano controllando completamente le nostre vite, quasi ad un limite di guerra civile. Inoltre la critica spietata è al sistema della sanità americano che cura solo i malati paganti o in regola con le rate dell’ assicurazione e lascia per strada gli altri a morire, senza assolutamente fare una piega. E infine, ancora una volta, la rabbia non nascosta per l’inutile guerra in Iraq che è stata completamente affidata e gestita dalla Black Water e che è costata all’americano medio ma pure al mondo miliardi di dollari e migliaia di vite umane in un bagno incontrollato di violenza e spreco, tutto a vantaggio dell’avidità di pochi.