E’ stata premiata a Cortinametraggio per il suo impegno sociale a fianco della Fondazione Francesca Rava in molti progetti destinati a migliorare la vita di bambini che vivono in condizioni disagiate.
E’ Martina Colombari, la vincitrice più giovane del concorso di Miss Italia. Era il 1991 e aveva solo 16 anni. Il trampolino di lancio per una carriera brillante, come modella, prima, al cinema, poi, ed in tv. Ma quello che la fa sentire realizzata ora è aiutare chi è in difficoltà. “Tutto ha avuto inizio dodici anni fa partecipando ad una serata di beneficenza. In quell’occasione è stato proiettato un documentario su Haiti”.
Il paese caraibico è stretto nella morsa del sottosviluppo e dei tumulti sociali, a 9 anni dal terremoto, tra i più catastrofici mai registrati, che ha coinvolto circa 3 milioni di persone e causato oltre 220 mila vittime e danni ingentissimi. “In uno dei luoghi più poveri e dimenticati al mondo la maggior parte della popolazione vive sprofondata nella miseria, senza assistenza medica” – prosegue l’attrice – e cosi ho deciso di partire come volontaria sul campo. Fare qualcosa per gli altri peraltro ha compensato un vuoto che avevo dentro“.
Si dice fiduciosa nei giovani come la 16enne svedese, Greta Thunberg e sui rischi per l’ambiente ricorda: “Non possiamo permetterci di stare a guardare mentre distruggiamo l’ambiente che dà vita a tutti“.
Non ha paura di niente, Martina Colombari, tanto meno di invecchiare, anche se non esclude la possibilità di ricorrere ad un lifting per levigare qualche ruga. “La verità è che nella nostra società la vecchiaia è rimasto uno dei pochi tabù. Ma alle donne dico che proprio oggi, che c’è un’affannata rincorsa a restare per forza giovani, occorre avere il coraggio di accettare il tempo che passa“.
Il MeeToo? “Ha dato a molte la possibilità di parlare e questo è stato un bene. A me è capitato di trovarmi in situazioni particolari in tal senso, ma le ho sapute gestire, evitando che degenerassero. Non mi permetto comunque di giudicare Asia Argento e le altre perché non mi sono mai trovata in situazioni così estreme“.
Finita spesso sotto accusa “perché alta e magra”, e quindi di cattivo esempio per le adolescenti, Martina Colombari ammette di trovare fastidioso quando si chiama in causa l’anoressia senza una corretta informazione. “E‘ un disturbo serio, e grave, e non se ne deve parlare con leggerezza. Nessuno si rende conto che è la conseguenza di un disagio mentale“. E l’anoressia maschile? “Esiste eccome ma rimane un fenomeno sottovalutato perché prevale ancora il modello ‘machista’ imposto dalla società dell’apparire”.