C’è nel cuore di Roma un (vero) ristorante giapponese, che è anche un luogo di cultura, giapponese e non solo, e che sta ospitando una mostra di fotografie di Mario Schifano.
Si tratta di Doozo Art Books and Sushi e si trova in via Palermo 51/53. Il nome del locale vuol dire “prego” con il significato del benvenuto. Doozo è allo stesso tempo ristorante, sala da tè, libreria, negozio, luogo di incontro e di informazione, sala espositiva dedicata soprattutto alla fotografia.
L’anima è in ogni caso il ristorante e lo chef è Endō Kazuhiko, arrivato a Roma dopo vari anni di esperienza a Tōkyō. Endō propone i classici della cucina giapponese, tempura, sushi, teishoku, ed è impegnato nella ricerca e nella proposta di piatti meno noti. La materia prima è di qualità, tutto quello che si può viene fatto in casa.
Varcata la soglia che separa dal resto del mondo, si è subito nello spazio dedicato alla galleria curata da Masako Tominaga.
Fino al 25 febbraio si può ammirare una selezione di fotografie ritoccate a mano e scattate davanti ai televisori da Mario Schifano. Una prassi che seguì dagli anni Ottanta per circa dieci anni, facendone una sorta di diario quotidiano. Le immagini, formato cartolina, e pur note, sono sempre nuove, hanno la freschezza dello schizzo e la forza dell’appunto storico.
La mostra è in linea con la filosofia dello spazio, che compie una ricerca rivolta anche al collezionismo attraverso la fotografia d’autore e finora ha esposto protagonisti come Araki, Morimura, Francesca Woodman e Nicolas Tikhomiroff e personali di giovani talenti come Giovanni De Angelis, Alessandro Marchese e Chiara Susanna Crespi.
Quasi in simbiosi con il ristorante c’è uno spazio lettura, con una essenziale ma articolata offerta di autori tradotti in italiano, molti di più di quanto immaginiamo, o temi di costume e cultura del Giappone, dai manga ai bonsai, e anche qui scopriamo quanto poco sappiamo ma quanto abbiamo sentito parlare del Paese del Sol Levante. La libreria è curata da Lucia Cinconze.
Foto di UMS
Da Doozo, infine, oltre a nutrirsi in santa pace, si possono trovare informazioni con l’associazione Tondo Rosso riguardo corsi su cultura, lingua, cucina o pasticceria giapponese, cerimonia del té, ikebana, calligrafia e si possono acquistare ceramiche o oggetti da tavola. Col primo sole è stato anche riaperto il giardino con la distesa di tavolini. Insomma un luogo dove non ci si perde nella traduzione, ma dove ci si immerge piacevolmente accompagnati.
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