Sarà l’anteprima italiana di “Sir”, storia d’amore senza tempo, che sfida i tabù e le differenze di estrazione sociale, presentato in sala della regista Rohena Gera, a inaugurare giovedì 6 dicembre, alle ore 20.30, al cinema La Compagnia il 18/mo River to River Florence Indian Film Festival, l’unico festival in Italia interamente dedicato alla cinematografia indiana. La manifestazione, diretta da Selvaggia Velo, è in programma fino a martedì 11 dicembre al Cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50r) e in altri luoghi della città, con 35 eventi tra proiezioni, incontri con i protagonisti, mostre,talk, lezioni di cucina ed eventi off.
Il delicato lungometraggio, che ha ricevuto standing ovation alla Semaine de la Critique di Cannes 2018 e uscirà nelle sale italiane con Academy Two nella primavera del 2019, racconta di Ratna, che lavora come domestica per aiutare Ashwin, un uomo di una famiglia benestante di Mumbai. Anche se Ashwin sembra avere tutto, Ratna può percepire che ha rinunciato ai suoi desideri di scrittore. D’altra parte, Ratna che sembra non possedere nulla, né denaro né istruzione, è piena di speranza e lavora risolutamente per realizzare il suo sogno: diventare una fashion designer. Mentre questi due mondi si sfiorano, e i due protagonisti iniziano a conoscersi, le barriere tra di loro non sembrano più insormontabili.
All’inaugurazione interverranno la direttrice Selvaggia Velo e Reenat Sandhu, Ambasciatore dell’India in Italia; Alka Bagri, Trustee della Bagri Foundation, major sponsor di questa edizione del festival; Elisabetta Meucci, Consigliera del Consiglio Regionale della Toscana e Cristina Giachi, vicesindaca del Comune di Firenze.
Nel programma della prima giornata, alle ore 18 presso la fsm gallery, lo spazio espositivo della Fondazione Studio Marangoni (via San Zanobi, 19r), ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica “Like sugar in milk” del fotografo italo-albanese Majlend Bramo, una documentazione visiva della comunità parsi di Mumbai, dal 2014 al 2018 che racconta la scomparsa della più antica religione monoteista al mondo, i Parsi, ultimi seguaci dello Zoroastrismo, cogliendo i vari aspetti di questa preziosa comunità che oggi vive in India ma che sta rapidamente scomparendo.
Per il primo anno, il festival ha un nuovo sostenitore: la Bagri Foundation, una fondazione di tipo familiare creata nel 1990 con sede in Regno Unito, gestita da tre generazioni tutte accomunate dallo stesso spirito di curiosità. Tramite un ampio e vario programma artistico e formativo, la Fondazione offre agli artisti e agli studiosi di tutta l’Asia una maggiore visibilità sulla scena globale. La Bagri Foundation crede nel potere della collaborazione e mira a contribuire al dibattito globale, promuovendo il dialogo artistico tra le varie culture e discipline, a dare un generoso supporto alle nuove opere artistiche di talenti straordinari, condividere conoscenze e competenze derivate, riguardanti o ispirate alle culture di tutta l’Asia e sostenere interpretazioni artistiche innovative e nuove idee che coinvolgono creativamente tradizione e contemporaneità (https://www.bagrifoundation.org/).