Un unico piano sequenza che, in 15’, ci permette di penetrare nella vicenda rendendola ancor più divertente, tesa, immediata e grottesca.
‘Si sospetta il movente passionale con l’aggravante dei futili motivi’ per la regia di Cosimo Alemà, cortometraggio di chiusura della sezione SIC@SIC Short Italian Cinema della 33esima Settimana Internazionale della Critica, nell’ambito della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è una commedia nera dai ritmi molto serrati.
Quattro donne, Irene Ferri, Anna Ferraioli Ravel, Pilar Fogliati, Nina Fotaras -e solo una breve apparizione maschile (Marco Giuliani) – si ritrovano, costrette dagli eventi, a solidarizzare trasformandosi in compagne pur essendo delle perfette sconosciute.
Cosimo Alemà, uno tra i più importanti registi italiani di video musicali, con oltre 600 videoclip alle spalle (tra cui Ligabue, Skin, Gianna Nannini, Tiziano Ferro e Subsonica), ci racconta di Giulia in procinto di passare un weekend con il suo uomo ma, ad aspettarla nella villa in cui si son dati appuntamento, ci sono tre sconosciute e di lui nessuna traccia. Sono le amanti di Lucio che, come lei, hanno ricevuto lo stesso messaggio due giorni prima. Lui, però, è irrintracciabile.
“Si Sospetta il movente passionale con l’aggravante dei futili motivi” -racconta il regista- parte dalla poca stima che nutro verso gli uomini, me compreso, nel rapporto, in generale, con l’universo femminile.
Un racconto grottesco, reale e metaforico al tempo stesso, per parlare del rapporto tra individuo e identità di gruppo, in una società maschio-centrica che sempre più tende a creare confusione e crisi identitaria.
I conflitti iniziali -continua- tra le quattro donne si tramutano in unione e la pessima figura, alla fine, la fa l’uomo. Ho scelto quattro donne completamente diverse che non si sarebbero mai incontrate se non avessero avuto in comune una cosa: l’amore verso quest’uomo”.
Il film è dichiaratamente una storia di finzione ma calata indissolubilmente nel reale, perché solo con esso è possibile scoprire la dimensione intima e profondamente umana delle quattro protagoniste. Una commedia che nel finale si tramuta in qualcosa di serio e profondo. Una sorta di monito che possa spingere le donne a coalizzarsi a prescindere dalla situazione infelice che le accomuna.
“I movimenti femministi, come il movimento Mee To -conclude il regista- sono delle realtà che hanno dentro una grandissima forza perché nascono dall’unione di tanti casi. Perché in un certo senso ‘l’unione fa la forza’ e lo dimostra anche il rapporto che si crea tra le protagoniste in Si Sospetta il movente passionale con l’aggravante dei futili motivi”.