“Gli Arcanoidi vivono su un pianeta accogliente e tranquillo. Sono un popolo pacifico. Ma non preoccupatevi qualcosa di brutto succede sempre”. E’ questo l’incipit del nuovo lavoro di Maicol & Mirco dove, così racconta l’autore, come in tutte le belle storie anche questa inizia con la morte di qualcuno. Eh si, perché gli Arcanoidi (edito da Coconino Press), come qualunque altro popolo, hanno insite tutte le caratteristiche, gli atteggiamenti, i difetti che identifichiamo, ahimè, come familiari.
Dopo una serie di pubblicazioni incredibili (tra tutte, Il suicidio spiegato a mio figlio e Il Papà di Dio), Maicol & Mirco torna con un lavoro dalle tinte lisergiche che si destreggia tra innocenza e ferocia, tra delicatezza e aggressività, tra morte e vitalità, il tutto perfettamente in equilibrio tra surrealtà, blasfemia e riflessione interiore.
Sceglie per i suoi personaggi, delle linee semplici e minimali (al riguardo hanno definito Gli Arcanoidi un film dei Barbapapà girato da Lars Von Trier), sono buffe creature con nomi ancora più buffi come Cervello, Gallina, Corazza o Trappola, che abitano pianeta fuori dal tempo, teatro di una mostruosa, epica e sanguinaria avventura.
Dei molti risvolti della storia ne abbiamo parlato con l’autore, a Bari presso SPINE Temporary Small Press Bookstore, durante la presentazione del suo, come egli stesso lo definisce, ‘fumetto didascalico’!
“Ho voluto raccontare la storia di un pugno di personaggi, sei in tutto, perché volevo che tutto fosse minimale, così come il segno del disegno e il testo. Essere minimal per me è fondamentale perché sono bulimico in tutto le cose, quindi ho bisogno di raccontare il più possibile con il meno possibile!”.
Gli Arcanoidi sembrano una sintesi tra Palla Rossa e Palla Blu e Gli Scarabocchi, anche questa volta il disegno rimanda ad un immaginario infantile, immediato, dal quale anche i più piccoli possono cogliere la profondità che si dipana in tutto il racconto.
“Tutti i libri sono per tutti. Quindi, ovviamente, anche per bambini. Loro sono i lettori migliori, leggono senza pregiudizi, se per loro la storia è bella resta bella.
Per quanto riguarda I caratteri dei personaggi sono emersi e si sono evoluti durante il lavoro. I nomi che ho scelto sono idioti, inizialmente non credevo avrebbero avuto senso ma, poi, a posteriori hanno assunto importanza e significato. Ogni personaggio ha un peso a livello drammaturgico, anche quello in secondo piano, quando inizio a lavorare non so mai dove andrò a finire, cosa farò, a volte odio un personaggio che poi diventa il protagonista. La verità è che lascio liberi i miei personaggi, gli lascio fare ciò che desiderano!”.
L’ironia è un tratto distintivo di Maicol & Mirco, quella sottile ironia che emerge in tutti i suoi lavori e che si riscontra anche nella scelta del suo nome, pseudonimo dietro al quale si nasconde scegliendo di essere l’uno o l’altro a seconda della personalità che prevale in quel momento. Lui che è stato definito “uno dei principali alfieri del fumetto indipendente-punk-underground della scena italiana”, è oggi uno degli esponenti del fumetto d’autore italiano. Geniale, controverso, sempre e comunque -come afferma- bipolare, conclude l’incontro ricordando che un libro, oltre alla storia, cela in sé tutto l’identità del lettore.
“Credo di poter definire Gli Arcanoidi come un fumetto didascalico. I personaggi non avevano voglia di parlare e, quindi, ho dovuto scrivere delle didascalie (sorride!!). E’ un fumetto breve, se inizi a leggerlo a Bologna centrale è già finito a Bologna Nord, ma è un libro che si continua a leggere e a ‘vivere’ anche quando lo chiudi. I libri sono densi di ciò che sei, il lettore non è mai passivo ma, leggendo, mette tutto sé stesso, le proprie esperienze, la propria vita. E comunque, anche se breve Gli Arcanoidi va letto e riletto…e riletto!!”