In un trend che da anni vede scendere i consumi di vino degli italiani che però cercano sempre più la qualità, la grande distribuzione ha migliorato sensibilmente la propria offerta. E’ questo il dato più rilevante emerso dall’indagine dell’istituto di ricerca IRI (Unione Italiana Vini) sul mercato del vino nella grande distribuzione nel 2017, presentata a Vinitaly nel corso della tavola rotonda su vino e Gdo (Grande distribuzione organizzata) per iniziativa di Veronafiere.
Secondo la rappresentante di Federvini, Robertà Corrà, anche Direttore generale di Gruppo Italiano Vini, è stato fondamentale il ruolo giocato dalla Gdo nell’evoluzione del settore vitivinicolo, una crescita non solo numerica, ma anche di qualità. “É aumentata la sensibilità per prodotti di prestigio con prezzi anche elevati, con marche note, profondamente legate al territorio. Questo in risposta al cambiamento delle esigenze del consumatore”.
Nel 2017 sono stati venduti 8 milioni di ettolitri di vino per 2,5 miliardi. Hanno guadagnato terreno i vini a Denominazione (+1,1%) ma hanno perso (-3,6%) quelli da tavola. Su tutti prevale il trend degli spumanti, oramai sdoganati dalle festività natalizie.Avanzano i vini biologici con circa 5,3 milioni di bottiglie vendute solo nel 2017.
E all’estero? Il focus della ricerca sono gli Stati Uniti. Qui si spendono circa 1 miliardo di dollari l’anno per i vini italiani; un terzo circa delle bollicine ed un terzo dei vini fermi venduti in questo canale sono italiani. “Gli americani differenziano molto la scelta del vino in base alla modalità di consumo (a tavola in casa, compleanni, ospiti a casa, ricorrenze) – ha spiegato Marc Hirten, Presidente di Frederick Wildman, società Usa che distribuisce vino italiano – e se in enoteca acquistano vini blasonati come il Barolo, i Super Tuscan, il Brunello, il Franciacorta o l’Amarone, acquistano regolarmente sugli scaffali del supermercato i vini italiani, la cui gamma d’offerta si è molto ampliata negli ultimi anni”.
Tra i vini più acquistati nella Gdo USA troviamo il Prosecco, il Pinot Grigio, il Chianti, il Lambrusco, la Barbera, il Primitivo, il Gavi, il Rosso di Montalcino, il Nero d’Avola, il Dolcetto, il Trento Doc ed altri ancora.
Ma quali sono i criteri utilizzati per la scelta del vino dai consumatori che lo acquistano nei supermercati? Prima di tutto formato, colore e denominazione di origine; poi il prezzo ed infine la regione di appartenenza. E gli acquisti di vino nella grande distribuzione sono rilevanti: 8 milioni di ettolitri per un fatturato di 2,5 miliardi di euro. I più acquistati sono i vini a denominazione d’origine e i vini tipici regionali, mentre avanzano i vini biologici (5,3 milioni di bottiglie). Il formato preferito dai consumatori è la bottiglia da 0,75cl mentre il brik è in flessione e sono sempre più graditi nuovi formati come la mezza bottiglia (+21,3%) e il bag in box (+13,8%).