
Dreams, una coproduzione tra Messico e Stati Uniti con la Premio Oscar Jessica Chastain, arriva in sala dal 20 novembre 2025, distribuito da Fandango.
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SINOSSI
Fernando (Isaac Hernández) è un giovane ballerino messicano che sogna il successo negli Stati Uniti e una vita diversa da quella che il suo contesto sociale gli ha assegnato. A dargli forza è la relazione già avviata con Jennifer (Jessica Chastain), filantropa dell’alta società di San Francisco, che lo sostiene a distanza e sembra offrirgli una via di accesso privilegiata a quel “sogno americano” che lui insegue. Convinto che lei lo aiuterà a cambiare vita, Fernando lascia tutto e affronta il viaggio verso il Nord. Il suo arrivo negli Stati Uniti, però, non è l’inizio della favola, ma il momento in cui le crepe diventano visibili, in cui a vacillare è proprio quell’amore passionale che aveva fatto da motrice.
Verrà così messa in luce una storia d’amore tossica, che riflette neanche troppo fedelmente le tensioni tra Messico e Stati Uniti, tra chi cerca una chance e chi può concederla o negarla.
REGIA E CAST
Il film è scritto, diretto, prodotto e montato da Michel Franco, che torna a lavorare con Jessica Chastain dopo Memory. Nel ruolo di Fernando troviamo il ballerino Isaac Hernández, qui al debutto cinematografico, e Jessica Chastain come co-protagonista. Nel cast anche Rupert Friend e Marshall Bell.

IL RAPPORTO TRA STATI UNITI E MESSICO ATTRAVERSO UNA STORIA D’AMORE
Uno dei temi centrali del film è senza dubbio il rapporto tra Messico e Stati Uniti, che Dreams sceglie di non affrontare in modo diretto o esplicito la dimensione politica di quel confine: niente grandi discorsi, nessuna ricostruzione sistematica delle dinamiche migratorie. L’approccio, del resto, non è quello documentarista. A incarnare i due lati del muro sono piuttosto i protagonisti stessi, che diventano figure-simbolo dei rispettivi paesi di provenienza. Lui porta addosso il peso di chi attraversa il confine inseguendo un’occasione, lei rappresenta il volto benestante e apparentemente progressista dell’America che può concedere o negare accesso. Il vero tema del film, più che l’immigrazione in sé o la storia d’amore tormentata, è allora il potere e lo squilibrio di questo potere tra una sponda e l’altra di una linea di confine, tra chi ha il privilegio di decidere, di perdonare, di ricominciare, e chi invece resta intrappolato nella posizione di chi chiede, supplica, dipende e si incattivisce, ma a cui viene comunque negata tanto la giustizia, quanto la vendetta.
L’OCCASIONE MANCATA
Dreams però, più che un film spigoloso e necessario, finisce per sembrare un’occasione mancata. Franco lambisce temi enormi, l’ICE, l’immigrazione verso gli Stati Uniti, l’ipocrisia della sinistra liberal che predica accoglienza ma pratica il privilegio, senza davvero affondare il colpo. Anche la storia d’amore, volutamente tossica, non trova mai una forma compiuta: resta un dispositivo narrativo più che un’esperienza emotiva credibile. Il personaggio migrante, che avrebbe potuto essere il contraltare vulnerabile e complesso di Jennifer, viene progressivamente sacrificato a una serie di luoghi comuni sul “clandestino” violento e potenzialmente criminale, fino a risultare quasi disumanizzato. Così, forse nel tentativo di criticare un certo sguardo stereotipato, il film finisce invece per riprodurlo.
















