Dal 4 al 9 novembre 2025 il Teatro India presenta Vacanze di Guerra, testo di Ignasi García Barba, tra i più importanti autori della drammaturgia spagnola contemporanea, formatosi alla scuola di José Sanchis Sinisterra e Juan Mayorga.
Sul palco Valentina Martino Ghiglia interpreta Berta, la protagonista, sotto la regia di Ferdinando Ceriani. La drammaturgia sonora è firmata da Diana Tejera, mentre Carlo Sala cura scene e costumi, costruendo uno spazio che rimanda alle geografie incerte dei territori di conflitto. Le fotografie di scena sono di Artemisia Moletta.
Vacanze di Guerra affronta, con ironia e lucidità, il tema del turismo di guerra: un fenomeno reale e inquietante, che trasforma i teatri di conflitto in luoghi di consumo.
La protagonista, Berta, è una guida della “War Zone Travel”, un’agenzia che organizza viaggi nei paesi in guerra. Il programma del giorno prevede una visita a un campo profughi con pranzo al sacco, un passaggio davanti a una fossa comune e persino la possibilità di piazzare una bomba antiuomo.

Attraverso questo paradosso grottesco, García Barba costruisce un racconto che alterna il comico e il tragico, trasformando la scena in uno specchio della nostra epoca: un mondo che cerca emozioni forti anche nel dolore altrui.
Berta è una donna comune, madre di due figli, costretta ad accettare un lavoro estremo pur di garantire loro un futuro. Nella sua voce si mescolano la necessità e la disillusione, la dignità e la resa.
Con il procedere dello spettacolo, la situazione diventa sempre più surreale: Berta e i suoi turisti attendono l’arrivo di un cecchino, assoldato dall’agenzia, che dovrà sparare al primo civile di passaggio. In quel momento la guerra diventa spettacolo, e la platea è chiamata a riconoscere se stessa nel ruolo di spettatore pagante.
“Il turismo di guerra non è una fantasia teatrale,” osserva il regista Ferdinando Ceriani. “Già Mark Twain nel 1856 accompagnava viaggiatori tra le rovine di Sebastopoli, e nel Duemila l’agenzia americana War Zone Tour proponeva escursioni a Baghdad durante la seconda Guerra del Golfo”.
Vacanze di Guerra è un testo che non accusa, ma mostra. Dietro l’ironia si nasconde un interrogativo sul nostro tempo: quanto vale oggi la sofferenza, se può essere trasformata in attrazione? La risata diventa amara, il divertimento si incrina.
Come in un viaggio organizzato nel cuore dell’orrore, lo spettacolo ci accompagna dentro la fragilità del presente — là dove il dolore umano, spettacolarizzato, finisce per diventare merce.
Lo spettacolo è una produzione P.G.A. scarl.

















