Con ULTRA REF, il Romaeuropa Festival non festeggia soltanto i suoi quarant’anni: costruisce un ponte tra ciò che è stato, ciò che è e ciò che potremmo diventare. La Pelanda del Mattatoio diventa un catalizzatore: ferro, vuoto, spazio che respira, luce che si infiltra tra le travi.
Si parte il 20 settembre con Lyra Pramuk, la voce che fonde glitch, armonia, distorsione, quasi a disegnare un paesaggio emotivo nuovo, e Isabelle Lewis, che ruba frammenti di canto classico e li deforma, li carica d’elettricità. Il palco vibra, l’aria è già calda.
Subito dopo, ULTRA CLUB: una settimana che è un caleidoscopio sonoro – cantautorato, pop, elettronica, corpi che ascoltano il ritmo. Gaia Banfi e Ginevra offrono una lettura contemporanea del pop italiano, Tarta Relena nutre la radice mediterranea mentre Populous agita la tavola da mix con le sue atmosfere profonde, Maria Arnal trasforma la parola in un canto che pare antico e improbabile allo stesso tempo.
REFrame è un videogioco immersivo che ci sbatte dentro la storia del Festival, che sembra dire: «non puoi capire il tuo presente se non conosci le tue origini». Flesh Ar(t) Attack, opera corale di Chiara Passa con studenti dell’Accademia di Belle Arti, materializza la realtà aumentata come strumento di resistenza estetica. Il RE:Humanism Art Prize convoca intelligenze artificiali, algoritmi, rumore come materia, come materia creativa.
Il 7 e 8 ottobre del murmurio si fa grido con BAMBU: un ponte fisico e immaginario tra Italia e Africa, coreografie che portano il peso della storia, l’accelerazione del presente, la promessa di svolta. Dal 15 al 19 ottobre Dancing Days diventa un osservatorio: prime nazionali, giovani coreografi selezionati da Aerowaves e DNAppunti Coreografici, corpi che rompono schemi, che cercano geometrie mai viste, che respingono il già fatto.
Nel teatro, la scena italiana under-30 non si accontenta. Anni Luce ospita voci che palpitano: idee che non cercano audience comoda, ma spettatori che si contorcono, che interrogano. iGirl, di Marina Carr, con Federica Rosellini, è solo uno degli specchi: femminile, sfrontato, in ricerca.
Tra i colpi d’occhio internazionali, il Ballet Nacional de España presenta Afanador, spettacolo che unisce flamenco e teatro visivo; poi la Dresden Frankfurt Dance Company, (LA)HORDE, nomi che quando salgono sul palco trascinano con sé storia, spinta, rischio. Laurie Anderson, Blixa Bargeld, Ryoji Ikeda: sonorità che vibrano e distorcono la materia, trasformano il silenzio in luogo d’attesa.
Dal 30 settembre al 5 ottobre: Focus Lituania. Musica che pulsa con Sports Group, Merope; danza con Dovydas Strimaitis; teatro che si fa parola nuova. Al MAXXI, omaggio a Jonas Mekas, cineasta visionario, memoria che non vuole essere nostalgia, ma scintilla che accende la domanda.
Tre weekend dedicati a coloro che spesso sono clienti dell’immaginazione: i bambini. REF Kids & Family porta la leggerezza, il gioco, l’installazione interattiva, il circo contemporaneo: La Petita Malumaluga, La Luna nel Letto come portali dove l’infanzia diventa esperienza sensoriale e campo aperto al futuribile.
Accanto, incontri che chiamano fuori dal teatro: Urban Experience di Carlo Infante ci guida per Roma come fosse una storia geografica e sociale; Matria Pars fa della città un organismo vivo, dove arte e tecnologia tessono reti visibili e invisibili.