Nel 1977 i Kraftwerk pubblicarono Trans-Europe Express, un disco che trasformava la rete ferroviaria veloce europea in un manifesto di modernità. Da quella intuizione prende il nome Berlin Rom Express, la rassegna che dal 2018 porta a Roma un frammento della scena elettronica berlinese. L’ottava edizione si è svolta il 19 settembre negli spazi dell’Accademia Tedesca Villa Massimo, confermando la vocazione del progetto a unire due città attraverso il linguaggio del suono.
Il curatore e artista sonoro Carsten Nicolai, conosciuto come Alva Noto, ha invitato per l’occasione Kikelomo, dj e produttrice britannico-nigeriana che si è esibita per la prima volta a Roma, e i Modeselektor, duo berlinese che da più di vent’anni attraversa techno, dub e hip hop con una libertà che sfugge alle definizioni. Lo stesso Nicolai ha chiuso la serata con un set che intrecciava pulsazioni ridotte all’osso e microfratture digitali. Markus Heckmann ha costruito in tempo reale i visual, un flusso di luci e forme che reagiva a ogni mutazione del suono.

Il concerto ha coinciso con il quarantesimo anniversario del Romaeuropa Festival, con cui Nicolai e Villa Massimo collaborano da quasi due decenni. “Questo appuntamento è anche un omaggio a quella storia comune”, ha ricordato la direttrice Julia Draganović. L’idea di un ponte sonoro tra capitali resta centrale: Berlino come laboratorio permanente della club culture, Roma come luogo di incontro e di risonanza.
Kikelomo ha aperto la serata con un set che mischiava ritmi afro e bassi ipnotici. La sua presenza scenica, maturata tra Boiler Room, Berghain e festival da New York al Kenya, ha portato un’energia globale, sostenuta da una ricerca costante su inclusione e diversità. Modeselektor hanno spinto verso territori più abrasivi, facendo emergere la loro storia fatta di rave della periferia berlinese, collaborazioni visuali con il collettivo Pfadfinderei e un gusto per l’improvvisazione che rimane intatto.
Alva Noto ha guidato il pubblico in un paesaggio opposto, dove ogni suono diventa segno e ogni pausa parte della composizione. La sua musica, che negli anni ha dialogato con Ryuichi Sakamoto e ha dato forma alla colonna sonora di The Revenant, ha trovato in Villa Massimo una dimensione quasi architettonica: linee di frequenze che disegnano lo spazio come una scultura invisibile.
I visual di Markus Heckmann, basati su programmazione generativa, non illustravano ma amplificavano: geometrie in mutazione, riflessi e interferenze che sembravano nascere dallo stesso impulso dei suoni. L’effetto era quello di un unico organismo, dove luci e ritmi respiravano all’unisono.

Berlin Rom Express ha confermato così la sua natura di laboratorio più che di semplice concerto. Non c’era una scaletta fissa ma un flusso, un attraversamento di generi e sensibilità che rispecchia l’evoluzione della musica elettronica contemporanea. Per una notte, il giardino storico della Villa Massimo si è trasformato in un crocevia di avanguardia, dimostrando come la sperimentazione possa ancora creare legami reali tra luoghi e comunità.