Al via l’ottava edizione del Treviso Photographic Festival, inaugurata sabato 6 settembre al Chiostro di San Francesco. Fino al 25 settembre 2025, la città si trasforma in un vero e proprio museo a cielo aperto: 112 fotografie di 62 autori internazionali saranno esposte al Chiostro e nelle principali piazze – Piazza dell’Università, Piazza Indipendenza, Piazzetta Aldo Moro e Piazza Rinaldi.
«Abbiamo deciso di portare la fotografia fuori dai luoghi canonici – spiega il curatore Fabio Cavessago –. Le piazze sono il cuore della nostra storia, ed è qui che vogliamo riportare i giovani e la comunità, offrendo l’occasione di conoscere, attraverso le immagini, volti diversi e realtà lontane».
Il tema scelto per quest’anno, “Moments of Life”, celebra gli istanti che definiscono l’esperienza umana: scene autentiche, spontanee, capaci di raccontare emozioni, relazioni e vissuti. Tra i protagonisti figurano grandi nomi della fotografia internazionale come F. Dilek Yurdakul, Milos Nejezchleb, Gustavo Gomes, Eleni Albarosa e Jason Au, autori premiati in numerosi concorsi che guideranno un percorso tra reportage e street photography.
Ogni installazione riporta il nome e i profili social degli artisti, invitando il pubblico a seguirne direttamente il lavoro. «Non siamo un museo con lunghe didascalie – aggiunge Cavessago – ma uno specchio che riflette la luce di chi fotografa, e questo è ciò che piace di più».
L’apertura ufficiale è stata arricchita da una performance della scuola Danzainsieme A.S.D. Treviso e da un rinfresco aperto al pubblico, che ha visto la partecipazione degli artisti. L’atmosfera vivace e partecipata ha anticipato lo spirito con cui il festival vuole vivere la città. «Un signore anziano mi ha fermato in Piazzetta Aldo Moro – racconta il curatore – dicendomi: “Portate vita e colore in una città che si era spenta”. È il complimento più bello che potessimo ricevere».
Grazie al sostegno di Metalco, Birra Morgana, Banca della Marca e ABS Group Srl, il festival continua a crescere. «Siamo l’evento fotografico più seguito della città e ci stiamo facendo conoscere anche all’estero – sottolinea Cavessago –. Custodiamo la tradizione della fotografia italiana, ma allo stesso tempo diamo spazio ai giovani emergenti. Non solo a Treviso, ma anche a Venezia, Belluno e sul Lago di Santa Croce, dove organizziamo appuntamenti durante tutto l’anno».
Per le prossime settimane, passeggiare a Treviso significherà viaggiare attraverso gli occhi dei fotografi: scoprire storie lontane e gesti familiari, riscoprire il valore della piazza come luogo di incontro e di comunità.