Dal 10 al 16 settembre Lampedusa diventa ancora una volta un’isola di cinema e solidarietà. È partita ieri sera la 17ª edizione de Il Vento del Nord, la rassegna che da quasi vent’anni porta sul grande schermo all’aperto film italiani e internazionali in un luogo che una sala cinematografica non ce l’ha.
Ad aprire il programma è stato Respiro di Emanuele Crialese, con Valeria Golino: un titolo che ha legato il nome dell’isola al cinema d’autore e che qui, sul molo degli sbarchi, acquista un valore ancora più simbolico.
Quindici i film in calendario, proiettati ogni sera davanti al porto. Accanto alle proiezioni ci sono incontri, dibattiti e il laboratorio per studenti delle scuole superiori, che nei giorni del festival diventano anche giurati, chiamati a scegliere l’opera che meglio racconta lo spirito della manifestazione.
L’iniziativa è ideata da LampedusaCinema, con la direzione di Laura Delli Colli e Massimo Ciavarro, e si regge su un meccanismo semplice e potente: trasformare per una settimana la piazza dell’isola in una sala all’aperto, dove il cinema diventa occasione di comunità e di confronto.
Il programma alterna titoli che hanno segnato la recente stagione cinematografica italiana – da Vermiglio di Maura Delpero, scelto dall’Italia per gli Oscar, alla commedia corale Follemente di Paolo Genovese – a riscoperte, corti e documentari che parlano di diritti, memoria e identità. Spazio anche al cinema internazionale, con l’animazione di Hayao Miyazaki (Si alza il vento) e l’omaggio a Domenico Modugno nel documentario di Maite Carpio, proiettato sulla spiaggia dei Conigli, luogo amatissimo dal cantautore.
Non manca il ricordo di Eleonora Giorgi, che nel 2008 fu tra le fondatrici della rassegna. L’ultima serata sarà dedicata a lei, con la proiezione di Borotalco insieme a Carlo Verdone.
Oltre alle proiezioni, un ruolo importante lo ha LampedusaLab: un laboratorio di formazione curato da Giovanni Spagnoletti e Paola Dragonetti che porta i ragazzi dell’isola dentro il linguaggio del cinema e che quest’anno inaugura anche una videoteca permanente per studenti e bambini.
«Il cinema qui non è solo intrattenimento – sottolinea Ciavarro – ma anche un’occasione di riscatto. Lampedusa paga spesso un’immagine distorta dall’attualità, e Il Vento del Nord è un modo per restituirle un racconto diverso».
Dal molo che accoglie chi arriva via mare alle notti di proiezioni sotto le stelle, Il Vento del Nord resta una festa fragile e necessaria: una settimana in cui il cinema torna ad essere un atto di condivisione, in una terra che da sempre vive l’incrocio di storie e destini.