Con Io sono ancora qui, Walter Salles racconta la determinata ricerca di Eunice Paiva (interpretata da Fernanda Torres) per scoprire la verità sulla scomparsa di suo marito Rubens, avvenuta nel 1971. All’epoca Eunice aveva 38 anni e cinque figli, ma non ci mise molto a intuire la drammatica realtà: la sparizione di Rubens era direttamente legata al regime, in un Brasile nella morsa dalla dittatura.
Nei primi minuti del film, il regista brasiliano di Il Diario di una motocicletta e Central do Brasil, ci immerge in una quotidianità familiare calda e vibrante: cene con gli amici, le risate dei figli, le giornate assolate di Rio de Janeiro. Le immagini, girate in un nostalgico formato 8mm, restituiscono il senso di una vita semplice e felice, fatta di piccoli gesti e momenti condivisi. La casa dei Paiva era un luogo di incontro, un rifugio in cui la brezza marina entrava liberamente dalle finestre aperte, portando con sé il profumo della libertà.
Ma il sogno si infrange. Un giorno, uomini in uniforme bussano alla porta per prelevare Rubens per un interrogatorio. Le finestre si chiudono, la casa piomba in un silenzio opprimente. Con il passare delle settimane e dei mesi, la speranza di rivedere Rubens si affievolisce, lasciando Eunice a confrontarsi con un’assenza che diventa presenza costante.
Il film non è solo il racconto di una tragedia familiare, ma il ritratto di una donna straordinaria. Fernanda Torres, vincitrice del Golden Globe come Migliore Attrice in un film drammatico, abbraccia Eunice con una forza e una determinazione incrollabili. Nonostante la paura, si batte per la verità, mentre cerca di proteggere i suoi figli dal peso di un dolore inimmaginabile.
Nel 1996, il governo democratico brasiliano riconosce ufficialmente la morte di Rubens, sebbene il suo corpo non sia mai stato ritrovato. Io sono ancora qui, nelle sale italiane dal 30 gennaio e in gara agli Oscar nella categoria di miglior film straniero, ci ricorda quanto sia fondamentale mantenere viva la memoria. La storia di Eunice incarna quella di un’intera nazione che ha sofferto, resistito e che oggi si ritrova a fronteggiare nuovamente lo spettro di un passato che potrebbe riaffiorare con la recente ondata di destra.