C’è qualcosa di irresistibile in uno show che, fin dalla sua premessa, sembra voler scardinare l’intera costruzione di eleganza e compostezza che associamo al tappeto rosso. Eppure, con “Red Carpet – Vip al Tappeto”, il nuovo game show italiano in arrivo su Prime Video dal 9 gennaio 2025, ci troviamo di fronte a un’opera che danza al confine tra il sublime e il grottesco, tra la satira e il puro intrattenimento fisico. Non uno show, ma un’esperienza: quella di vedere le celebrità cadere, inciampare, rialzarsi – il tutto accompagnato da una risata a denti stretti.
Immaginate un tappeto rosso che diventa campo di battaglia, dove le star sono i re e le regine, ma a pagarne il prezzo sono i loro guardiani: squadre di bodyguard pronte a tutto per mantenere i VIP sulle linee di quel fragile rettangolo rosso. Ogni passo falso, ogni piccolo scivolone, segna l’eliminazione di una guardia. Il compito? Arrivare al traguardo indenni, con la star in piedi e, idealmente, intatta.
Eppure, l’assurdo regna sovrano: piovono ostacoli fisici, interferenze surreali, e l’ironia tagliente della Gialappa’s Band (Marco Santin e Giorgio Gherarducci) scandisce ogni movimento. A orchestrare il tutto, come una demiurga in stile burgundy, c’è Alessia Marcuzzi, più che una conduttrice: una sorta di capo supremo di questo universo caotico, elegante come un generale d’altri tempi e pronta a muovere i fili di una narrazione che si fa gioco, dramma e commedia in una sola serata.
A rendere vivo questo esperimento sociale travestito da show televisivo è un cast che sembra uscito da un sogno delirante. Elettra Lamborghini, Giulia De Lellis, Valeria Marini. Cristiano Malgioglio. Accanto a loro, una schiera di personalità comiche che si fondono nel caos: da Awed a Herbert Ballerina, passando per Brenda Lodigiani e Michela Giraud, ogni nome aggiunge un tassello a questo mosaico di umanità che sembra progettato per implodere.
C’è qualcosa di ipnotico in questo tappeto rosso che non è mai statico, ma piuttosto una macchina del caos, un perpetuo gioco di equilibrio che riflette, in fondo, ciò che il tappeto rosso è davvero: un sogno fragile, dove un solo passo falso può trasformare l’incanto in un tonfo fragoroso. Qui, però, il tonfo è la regola, non l’eccezione, e lo spettatore è invitato non solo a ridere, ma a riflettere sulla teatralità intrinseca del glamour.
Lo Spirit de Milan, location del lancio ufficiale dello show, ha fatto da palcoscenico perfetto: un luogo che unisce passato e presente, musica e movimento, tradizione e innovazione. E forse è questo il cuore pulsante di “Red Carpet – Vip al Tappeto”: la capacità di prendere un simbolo di status e trasformarlo in un campo di gioco dove le regole del prestigio e della reputazione sono ribaltate.
Dietro il riso c’è sempre un velo di malinconia, e lo show non si limita a farci ridere delle cadute delle celebrità. Tra un’inquadratura perfetta e un’ironica battuta fuori campo, ci troviamo a riflettere su quanto il glamour sia, in fondo, una costruzione fragile. Un tappeto rosso che non è mai stato così scivoloso ci mostra che, al di là delle luci e degli abiti scintillanti, anche le star, come noi, sono umane.