Nel 2009 marechiarofilm ha dato vita a Il pranzo di Natale, un esperimento che ha segnato la nascita del cinema partecipato. Oggi, a 15 anni di distanza, celebra quel percorso con un nuovo traguardo: la seconda edizione di FARE UN FILM e la preparazione del suo terzo progetto collettivo, L’UOMO E LA BESTIA. Ideato da Antonietta De Lillo, il progetto si muove tra passato e futuro, mescolando tradizione e innovazione, proprio come il cinema partecipato che ha contribuito a definire.
Con workshop gratuiti e un tutoraggio intenso, FARE UN FILM ha esplorato il confine tra umano e animale, trasformando idee in storie e storie in film. Da Palermo a Napoli, fino a Roma, i partecipanti hanno raccontato la bestialità nei suoi mille volti, intrecciando emozioni universali e immaginari contemporanei.
Il progetto non ha paura di affrontare i temi più noti del documentario sociale, ma lo fa con uno spirito nuovo, che dà spazio alla collettività e alle sfumature personali. I cliché del genere vengono accolti, piegati, amplificati dalla partecipazione di decine di autori, il cui lavoro verrà completato nel 2025 con un montaggio che mescola nuovo materiale e found footage.
L’evento di celebrazione del 16 dicembre ha ripercorso i momenti chiave di questo viaggio, mostrando come marechiarofilm abbia saputo costruire un percorso che, pur radicato nella tradizione del cinema del reale, continua a evolversi. Attraverso un video-racconto emozionante, il pubblico ha rivissuto la nascita del cinema partecipato con Il pranzo di Natale (2009), ha toccato il cuore di Oggi insieme domani anche (2015), fino ad arrivare a L’UOMO E LA BESTIA, un progetto iniziato nel 2016 che proseguirà fino al 2025, arricchendosi di found footage e nuove riprese.
Ma non sono solo le grandi opere a definire questo percorso: FARE UN FILM ha visto oltre 150 progetti candidarsi ai suoi bandi, con 10 vincitori per ogni città. Tra questi, opere come L’isola dei gabbiani di Francesca Belli, Nelle pelle dell’altro di Leonardo Modonutto e Teresa Sala, e Bobby di Erica De Lisio spiccano per originalità e intensità. Ogni progetto ha ricevuto un premio di 3.000 euro e un tutoraggio che ha permesso agli autori di trasformare un’idea in una narrazione compiuta. Premi speciali, come quello dell’AAMOD (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico), hanno sottolineato l’importanza del riuso creativo del materiale d’archivio, mentre il Premio Solinas ha aperto nuove strade alla distribuzione.
La serata è stata anche l’occasione per presentare i cortometraggi del Lab Creativo del Festival Pianeta Mare, diretto da Valerio Ferrara, che quest’anno si è concentrato sul tema delle BESTIE MARINE. Inoltre, il contest ANIMALI METROPOLITANI ha coinvolto il pubblico online in una riflessione collettiva sul rapporto tra uomo e animale nelle città, dimostrando ancora una volta la capacità di marechiarofilm di creare dialoghi partecipativi e multimediali.
Guardando al futuro, L’UOMO E LA BESTIA non si ferma: il 2025 sarà l’anno in cui il progetto si presenterà al pubblico con una rassegna cinematografica presso la Sala Perla di Bagnoli, a Napoli. Documentari, cortometraggi e incontri con esponenti del mondo della cultura e dell’attivismo ambientale offriranno uno spazio di scambio e riflessione sul rapporto tra uomo e animale, portando a compimento un percorso che è insieme collettivo e profondamente personale.
Marechiarofilm continua a mescolare omaggio e innovazione, radicando i suoi progetti in un passato che guarda al presente con occhi nuovi. Come un regista che invoca i cliché di un genere solo per farli esplodere con forza emotiva, questo laboratorio creativo ha saputo trasformare il cinema partecipato in una piattaforma per dare voce a storie uniche e universali, esplorando quel fragile equilibrio tra tradizione e contemporaneità. Un viaggio che continua a crescere, senza mai perdere il legame con la realtà.