Recitare era il suo medium, ma la pittura non le chiede di uscire di casa, vestirsi o affrontare le folle. Nel 2021, ha raccontato tutto questo nella sua autobiografia, The Beauty of Living Twice, diventata un bestseller del New York Times. Il libro è schietto e sfumato, scritto proprio come parla lei. Dopo Basic Instinct, Stone disse ai suoi agenti che voleva 2 milioni di dollari per il suo prossimo film, un thriller chiamato Sliver. Li ottenne dopo una lunga trattativa. Per il western The Quick and the Dead, uscito nel 1995, Stone ottenne 3 milioni per recitare accanto a Gene Hackman. Per il ruolo del figlio del personaggio di Hackman, assistette ai provini e ne vide solo uno che le piacque: un giovane attore di nome Leonardo DiCaprio. Per Stone era evidente che “fosse una superstar”, una convinzione così forte che, quando lo studio si oppose alla sua scelta, lei si offrì di coprire il suo compenso.
“Volevo essere in un grande film, non in un film stupido”, dice, “quindi ho scelto le migliori persone con cui potevo circondarmi.” Più tardi, difese la sua decisione davanti a un produttore confuso. “Capisco che questo non sia un pensiero maschile,” gli disse, “ma il pensiero concentrico è il modo in cui pensano le donne”.
A proposito della violenza contro le donne, un fenomeno in preoccupante crescita, Stone esorta a guardare in faccia il problema, e di smettere di girarsi dall’altra parte. L’attrice non risparmia critiche ad un’America che, secondo lei, è una società poco avvezza a conoscere il mondo oltre i propri confini.